Un Parco Nazionale è il luogo nel quale si favorisce l’equilibrio armonico tra natura e uomo: quello dei Monti Sibillini non fa eccezione. A volte, purtroppo, questo equilibrio si incrina e si verificano episodi incresciosi. Come nei giorni scorsi nella Valle del Fargno.
I fatti
Nei pascoli di Bolognola, comune all’interno del Parco Nazionale dei Monti Sibillini, in due giorni sono stati sbranati due vitelli. Se da lupi o da cani inselvatichiti lo stabilirà il servizio veterinario dell’Asur. Allevatori e associazioni di categoria sono allarmati, e molto, a causa del proliferare incontrollato della fauna selvatica. Nelle Marche, secondo i dati forniti da Coldiretti Macerata, ogni 3/4 giorni avviene una predazione di bestiame da parte di animali selvatici. E si sono moltiplicate anche le segnalazioni di attacchi agli animali di casa.
Lupo: animale simbolo Del Parco nazionale dei Sibillini
L’Ente Parco ha cercato fin dall’inizio di mettere in campo tutte le azioni possibili per evitare situazioni di contrasto. Lo strumento principale è l’indennizzo dei danni provocati dalla fauna selvatica, ma interviene anche in modo preventivo. Per esempio erogando contributi per le recinzioni elettrificate a difesa degli animali da allevamento.
“Il Parco – ha dichiarato il presidente Andrea Spaterna – attiverà fototrappole per cercare di identificare il branco di lupi ritenuto autore dell’attacco. Non escludiamo di catturarne un esemplare per dotarlo di radiocollare satellitare per poi rilasciarlo. In modo tale da studiarne i movimenti e approntare strategie di prevenzione. Di certo dobbiamo salvaguardare la legittima pretesa degli allevatori affinché non si ripetano o, almeno, si limitino al massimo gli attacchi al bestiame, prevedendo forme di ristoro efficaci. Ma dobbiamo anche considerare che il lupo è animale simbolo del Parco. E che nel Parco svolge un ruolo ecologico fondamentale dal punto di vista faunistico. Inoltre è predatore dei cinghiali, che rappresentano un problema forse più serio dei lupi per l’economia del territorio”.