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Ascoli Piceno – Gli ascolani segnalano e l’Amministrazione comunale interviene prontamente: dall’incuria alla cura il passo è stato breve. La collaborazione fra cittadini e istituzioni ha funzionato e questo fa ben sperare, per il presente e per il futuro. Al giornalista solo il compito di raccontare i fatti.

Ascoli Piceno e il decumano trascurato

La segnalazione parte su Facebook: il tratto di decumano romano di Corso Mazzini, quello fra la Fontana dei Cani e Palazzo Bazzani, è invaso dalle erbacce. Un tratto di decumano lasciato a vista per integrare la città di ieri nella città di oggi. E per consentire a cittadini e turisti di guardare e quasi toccare con mano la storia.

Il tratto di decumano romano invaso dalle erbacce

Noi abbiamo raccolto la segnalazione e l’abbiamo rilanciata in un articolo (si può leggere qui). Ora quel pezzetto dell’Ascoli romana che è stato studiato, ammirato, fotografato e che ha incuriosito, stupito ed emozionato è tornato così. Bello.

Il tratto di decumano romano ripulito dalle erbacce

Ascoli Piceno e l’abside trascurata

Anche la seconda segnalazione parte su Facebook: l’abside della Chiesa di San Pietro in Castello – chiesa romanica, riedificata nella seconda metà del XV secolo – è stata letteralmente aggredita da decine di piantine di fico cresciute negli interstizi fra i conci. Il fico ha ottimi frutti ma radici assai pericolose per il travertino. Crescendo negli intersizi, infatti, procurano notevoli danni ai conci spostandoli e arrivando addirittura a romperli. Minando, in ogni caso, la staticità dei muri.

L’abside di San Pietro in Castello: sembra una unica pianta di fico, in realtà sono decine, tutte nate negli interstizi fra i conci

Anche in questo caso abbiamo raccolto la segnalazione e l’abbiamo rilanciata in un articolo (si può leggere qui). Ora l’abside di San Pietro in Castello è tornata così. Bella.

L’abside di San Pietro in Castello liberata dal fico

 

 

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