Gran Sasso: nel cuore del Parco Nazionale è stata inaugurata una nuova falesia di arrampicata facilmente raggiungibile dal Rifugio Franchetti.
Gran Sasso: la nuova falesia
Tutti gli appassionati di montagna del Centro Italia conoscono la zona del Gran Sasso e del Rifugio Franchetti, raggiungibile a piedi dalla località teramana di Prati di Tivo.
Il rifugio, situato a circa 2.300 metri di altitudine, tra le imponenti pareti rocciose di Corno Grande (cima più alta dell’Appennino continentale, con i suoi 2.912 metri) e Corno Piccolo, si doterà nella zona del Vallone delle Cornacchie di una vera e propria palestra di arrampicata all’aria aperta, con vie multi-tiro e mono-tiro.
In particolar modo, il progetto prevede l’apertura di tre vie di arrampicata a più tiri, della lunghezza compresa tra 70 e 80 metri, e di sei vie a un solo tiro, lunghe tra i 20 e i 25 metri.
Sperone Franchetti: chi ha realizzato l’idea
E’ stata l’associazione Respira il Gran Sasso a sposare l’idea della guida alpina Antonio Quaranta, realizzando il progetto con l’aiuto di Guido Morini e il patrocinio del Comune di Pietracamela e del Parco Nazionale del Gran Sasso e dei Monti della Laga.
Quaranta ha spiegato che si tratterà di una falesia adatta anche a chi muove i primi passi sulla roccia, siano essi adulti, ragazzi o bambini, grazie alla presenza di vie di differente difficoltà, magari anche facilmente utilizzabile per fini didattici o come approccio iniziale all’alpinismo.
Come si arriva allo Sperone
Lo sperone sarà direttamente accessibile dal sentiero che, oltrepassando la Madonnina, conduce al rifugio, in uno scenario magnifico: lo sguardo potrà spaziare, oltre che sulle vette principali, sul mirabolante affaccio della Sella dei due Corni e su quanto (purtroppo) rimande del famoso Ghiacciaio del Calderone che, a causa dei cambiamenti climatici, sta pian piano scomparendo.
Quando in funzione, per accorciare il percorso, è possibile usufruire della cabinovia sita a Prati di Tivo (attualmente chiusa).
