Criticità nel comparto autotrasporti. Roberto Grazioli, presidente regionale di Cna Fita-Autotrasporto lancia un accorato appello: “Occorre che le misure di sostegno alla ripresa e resilienza nazionale arrivino fino al mondo dell’autotrasporto. Abbiamo tenuto aperti i canali commerciali ed industriali, usando tutta la nostra responsabilità e le nostre competenze ma ormai siamo stremati. Senza dare corso a misure di sostegno alla sopravvivenza delle imprese, in molte saranno costretti a chiudere, come già hanno fatto altri ”. L’appello è rivolto alle istituzioni per indicare il crescente stato di difficoltà del comparto. Le piccole e piccolissime imprese di trasporto merci e persone subiscono ancora di più la crisi.
Autotrasporti, occorrono certezze
Alle difficoltà si aggiungono le minacce che si intravedono all’orizzonte di provvedimenti che non tengono nella minima considerazione il settore del trasporto merci e persona professionale. Interessanti le misure di riconversione motoristica per i camion ma occorre anche considerare che per tanti è veramente difficile immaginare di investire qualche centinaio di migliaia di euro in questo periodo. Inoltre la transizione ecologica non può avvenire nel settore dei trasporti con il terrorismo delle mancati recuperi delle accise.
Occorrono certezze e portare a soluzione le criticità. Inoltre vanno previsti incentivi per conseguire patenti e qualificazioni ai giovani per un ricambio generazionale tra gli autisti ormai urgentissimo per le imprese.
Vanno rivisti i bacini ed i piani del trasporto pubblico locale. Un’occasione per ridisegnare un servizio efficiente ed a misura di utente. Coinvolgere le imprese private appare una necessità per garantire alla comunità un servizio pubblico capillare.
Rete stradale ed autostradale insidiosa
Le imprese compiono miracoli organizzativi ogni giorno a fronte di una rete stradale ed autostradale insidiosa. Poter rispettare i tempi di viaggio e con essi i tempi di guida e di riposo è diventato ormai particolarmente difficile. Ai disagi, si aggiungono i danni di lavori revocati e di sanzioni per l’impossibilità di lasciare camion e merci in mezzo alla strada.
I rimborsi autostradali vanno riconosciuti alle imprese senza l’attuale soglia di accesso ai 200 mila euro annui. Da revisionare i contratti tra lo Stato e i concessionari per rideterminare al ribasso il costo dei pedaggi mentre invece si assiste agli aumenti di questi. Noto ormai che il costo di percorrenza della rete autostradale è la più alta nelle classifica europea.