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Quirinale: lo scorso 3 agosto è iniziato il “Semestre bianco”, che comprende gli ultimi sei mesi di mandato presidenziale del Capo dello Stato, Sergio Mattarella. Ecco il significato del semestre e le strategie dei partiti per il “dopo Mattarella”.

Quirinale, bagarre da Semestre bianco per il dopo Mattarella

Il Semestre bianco è il semestre conclusivo dei sette anni di mandato trascorsi al Quirinale, da parte del Presidente della Repubblica. E’ iniziato il 3 agosto, poichè il Capo dello Stato Sergio Mattarella è entrato in carica, con il Giuramento del 3 febbraio 2015 (che ha dato inizio al settennato).

Inoltre, il Semestre bianco è una eccezione, ad una delle prerogative del Presidente della Repubblica: il potere di “sciogliere le Camere” e convocare nuove Elezioni politiche. La Costituzione italiana stabilisce che il Presidente della Repubblica in carica “Non può esercitare tale facoltà negli ultimi sei mesi del suo mandato” al Quirinale.

Durante questo intervallo di tempo, quindi, il principale inquilino del Palazzo del Quirinale non ha la facoltà di porre fine alla legislatura. Dunque, si potrebbe ipotizzare che il Governo in carica, presieduto da Mario Draghi, possa durare almeno fino ai primi mesi del 2022 (data dell’elezione del nuovo Presidente della Repubblica); ma potrebbe arrivare anche alla scadenza naturale della legislatura (marzo 2023).

Quirinale, le ipotesi per il nuovo Capo dello Stato

Nonostante manchino ancora diversi mesi all’elezione del nuovo Presidente della Repubblica (con la riunione del Parlamento in “seduta comune”), sono già iniziate le strategie dei partiti, per scegliere il successore di Sergio Mattarella.

Non è escluso un “mandato-bis” dello stimato Presidente Mattarella, visto anche il precedente di Giorgio Napolitano (che fu rieletto nel 2013, dopo una situazione di stallo nelle votazioni in “seduta comune”).

Sottotraccia, vengono formulate le prime ipotesi sui “quirinabili”.

Attualmente, appare piuttosto improbabile la candidatura di Mario Draghi: il Presidente del Consiglio è impegnato nell’attuazione del “PNRR” (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza italiana) e nella risoluzione dell’emergenza sanitaria di Covid-19. Inoltre, sono molte le riforme che il Governo Draghi ha intenzione di approvare (dalla Giustizia, alla Pubblica Amministrazione, fino a quella del Fisco).

Per alcuni partiti moderati, sarebbero graditi l’ex-Presidente della Camera Pier Ferdinando Casini e il Ministro della Giustizia Marta Cartabia. Il nome di Casini potrebbe raccogliere un voto quasi trasversale, che andrebbe dal Partito Democratico a Forza Italia. Per quanto riguarda la Ministra Cartabia, dopo le tensioni sulla riforma del processo penale, le sue quotazioni sembrano fortemente in calo. Dunque, potrebbero risalire le chance del centrista Pier Ferdinando Casini.

Un altro nome “caldo” è quello di Walter Veltroni (uno dei fondatori del Partito Democratico, già Sindaco di Roma). Veltroni, da alcuni anni, è impegnato nel settore della cultura italiana (nelle vesti di regista e scrittore); ma, se dovesse essere chiamato in causa da più di uno schieramento politico, potrebbe accettare di andare al Quirinale, come Presidente della Repubblica.

Altri nomi per il Quirinale sono quelli di Silvio Berlusconi (Presidente di Forza Italia) e di Elisabetta Casellati (Presidente del Senato, di area forzista). A partire dal quarto scrutinio, quando per eleggere il Presidente della Repubblica basterà la “maggioranza assoluta” (pari al 50% più uno dei votanti): Centrodestra e Italia Viva potrebbero avere i numeri, per mandare al Quirinale un loro candidato.

Infine, un possibile “outsider” per il Quirinale potrebbe essere Pietro Grasso (senatore di Liberi e Uguali). L’ex-Procuratore Nazionale Antimafia è stato Magistrato per molto tempo, nonchè Presidente del Senato della Repubblica dal 2013 al 2018. Il senatore Grasso ha un curriculum di tutto rispetto: in virtù di questo fatto, potrebbe raccogliere un sostegno trasversale da parte delle forze politiche, nel corso dell’elezione del Capo dello Stato.

Dunque, ci saranno trattative serrate tra i partiti, da qui a inizio febbraio, in vista dell’elezione del nuovo Presidente della Repubblica. Una “bagarre da Semestre bianco”, che si spera sia pacifica e senza tensioni.

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