Si è momentaneamente concluso il Festival “Storia e Bellezza al Femminile“. Un festival promosso e organizzato dall’Unione dei Monti Azzurri e ideato dall’architetto Sandro Polci. Un format itinerante che è riuscito in 14 eventi a presentare storie di donne. Grazie a passione, determinazione, sensibilità e coraggio, si sono messe in luce a livello internazionale. Donne che hanno inciso sulla storia dei nostri piccoli borghi.
Donne protagoniste dei nostri borghi
Ad inaugurare la serie di eventi il “Dizionario biografico delle donne marchigiane, 1815-2018”, presentato da Lidia Pupilli e condotto dalla giornalista Barbara Olmai. L’evento è divenuto occasione di sintesi e partecipazione. Tra leggerezza, buona musica e ascolto di 16 storie di donne la cui breve biografia è stata letta dal pubblico. I partecipanti si sono appassionati dei racconti delle marchigiane che sono state capaci di distinguersi. Donne che negli ultimi due secoli, in ambito politico, civile, culturale, socio-economico hanno fatto parlare di loro. Tra queste la prima votante, la prima avvocata. Ma anche la prima sindaca e la prima medico-condotta.
“Siamo molto soddisfatti di come è andato il Festival” ha dichiarato Giampiero Feliciotti presidente dell’Unione Montana Monti Azzurri. ha aggiunto: “Molte riflessioni sono diventate proposte ragionevoli circa i cammini, il turismo slow, la qualità della vita dei residenti nei borghi e le possibili occasioni di impresa. Ora sarà mio compito, insieme ai sindaci che ringrazio per la partecipazione attiva, portarle concretamente avanti”.
L’emancipazione femminile crea futuro buono
L’ideatore della manifestazione Sandro Polci: “La parola di sintesi è Vicinanza, perché la solitudine è molto peggio della miseria. Solo insieme, nei borghi, nelle scuole, nell’abitare di prossimità, possiamo creare lavoro e dignità. E’ un passato, efficace e senza nostalgie, che grazie all’emancipazione femminile, crea futuro buono”.
Il Festival itinerante “Storia e bellezza al femminile” in 14 tappe ha dialogato con circa mille partecipanti. Ha prodotto 20 mila visualizzazioni social e offerto il pensiero di numerosi testimoni locali e nazionali. Un dibattito franco e stimolante sui “progetti di futuro necessario”.
Serenità e condivisione
Le musiche, danze e degustazioni hanno favorito serenità e condivisione. Affermano Giampiero Feliciotti e il curatore del Festival Sandro Polci: “Ci fermiamo momentaneamente, cancellando gli aspetti negativi del festival: verranno infatti messi a dimora oltre 70 alberi, uno per ogni donna narrata e, secondo una metodologia cautelativa, quanti sono in grado di assorbire la CO2 prodotta negli eventi“.