Ascoli Cittadella le interviste: nella sala stampa dello stadio Del Duca, a salvezza conquistata, parlano il Patron bianconero Massimo Pulcinelli, il direttore sportivo Ciro Polito, l’allenatore Andrea Sottil e anche il tecnico del Cittadella Roberto Venturato.
Ascoli Cittadella le interviste: parlano Patron, Diesse e Mister
“Il sapore di questa salvezza è fantastico! – commenta raggiante il Patron dell’Ascoli Calcio Massimo Pulcinelli -. Questo popolo e questa città meritano la serie B. Siamo stati giustamente criticati ma tutti ci sono stati vicini.Quarta vittoria consecutiva al Del Duca, non succedeva da dieci anni. Voglio tributare un applauso a tutti i ragazzi, al mister Sottil e al Ds Polito che con grandissima umiltà a testa bassa si sono messi a lavorare. Ringrazio anche coloro che ci hanno criticato e, allo stesso modo, ci hanno stimolato nel punto giusto. Il momento più brutto? Quando abbiamo fatto in 15 partite 6 punti e quando con Delio Rossi è arrivato appena un punto in 6 gare. Consideriamo poi che, 9/11 della formazione titolare odierna era composta da elementi che già erano presenti prima del mercato di gennaio, vuol dire che non era stato fatto un cattivo lavoro ma si doveva cambiare a livello di gestione. Si andrà avanti con Sottil e Polito? Assolutamente sì, non ci sono dubbi e non c’è motivo per cambiare.
C’è un pizzico di rammarico – prosegue Pulcinelli -.Questa squadra non era stata costruita per salvarsi, era stata fatta per media alta classifica. Un pensiero per i tifosi? Dedico loro la salvezza, una salvezza con tante notti insonni e credo di non aver mai vissuto tali sofferenze in vita mia. Prossima stagione con i tifosi allo stadio? Speriamo, so che è una risposta molto banale. Nel prossimo campionato gli obiettivi saranno ambiziosi? Intanto godiamoci questo traguardo raggiunto, cerchiamo di fare tre punti anche a Verona contro il Chievo.
“Il popolo bianconero ama in maniera viscerale la propria squadra – spiega il Direttore Sportivo piceno Ciro Polito -.Quando ho iniziato questa avventura ho detto al Patron che ci avrei messo anima e corpo. Dal primo giorno è nata quella coesione che strada facendo è diventata sempre più forte. Nei momenti più difficili abbiamo avuto sempre la forza di reagire. Cosenza è stato l’apice del punto più basso che abbiamo toccato. In quell’istante ho tirato fuori gli artigli, e il giorno dopo ho avuto un confronto con la squadra. Questa salvezza non è un miracolo ma ha qualcosa di impossibile. Voglio ringraziare il Patron Pulcinelli visto che è una persona che ti stimola e che ha creato dal nulla un impero. Ci ha messo tanti soldi e, se avesse perso la credibilità oggi l’ha riconquistata. Inoltre ringrazio la mia famiglia, la città che non ha potuto vivere assieme a noi allo stadio questa salvezza. Ma voglio dire grazie anche ai magazzinieri, che sono i più umili; i dottori, i fisioterapisti, e, l’addetto stampa, il team manager, insomma non voglio dimenticare nessuno. Anzi stavo dimenticando i nostri gladiatori in campo e mister Sottil. Lui non aveva grande esperienza in B, forse per la gente una scelta un pò azzardata ma la sentivo mia. Ci deve essere coesione tra Direttore sportivo e allenatore. Aggiungo un’altra cosa: ad Ascoli
Dionisi acquisto decisivo? Tutti sono stati decisivi, sono abituato a cercare due giocatori per ruolo – continua Polito -.Il gruppo è stato decisivo. Per quanto riguarda Dionisi è un giocatore di calcio, vecchio leader. Il Patron mi diceva che era impossibile da prendere, ma io lo avevo già contattato e coccolato. Lui ha sposato questo progetto e ci ha dato tantissimo”.
“Abbiamo fatto una grandissima impresa – dichiara il mister bianconero Andrea Sottil – E’ frutto di un enorme lavoro dove tutti quanti sono stati straordinari. Partire da 6 punti dopo 14 partite non era facile. Quando ho accettato l’incarico nella mia testa c’è stata sempre la convinzione di centrare l’obiettivo. Vedevo che la squadra aveva del potenziale. Ci sono stati momenti difficili ma mai ho pensato di non potercela fare. Stare in tribuna è snervante, in panchina ti sfoghi e sei sempre a contatto con i ragazzi. Occasioni sprecate? Potevamo chiuderla prima, ma non posso che fare loro i complimenti, sono stati magnifici.
Dedico la salvezza alla mia famiglia, alla mia mamma (lei sarebbe stata molto contenta) e ai miei amici. Poi ci sono dei ringraziamenti speciali da fare: parto da Ciro Polito che mi ha voluto nonostante non avessimo mai lavorato assieme. Poi vengo al Patron che ci ha lasciato lavorare e con il quale ci sono stati dei confronti leali. Continuo con il mio staff che mi sopporta e tutto l’entourage Ascoli. E per ultimi, ma non per importanza, ai miei ragazzi, che entreranno nella storia di questo club. Per me è stato davvero un orgoglio allenarli. Per me è stata la più bella vittoria della mia carriera. Chi è stato l’uomo decisivo per la salvezza? Ti posso dire Dionisi. E’ entrato qui in punta di piedi mettendosi in discussione. E’ stato un leader dentro e fuori dal campo. Ma ce ne sono tanti: da Brosco a Leali ad Eramo a Pucino, Kragl, Buchel, tutti quanti.
Dopo Cosenza cosa ha detto alla squadra? Da lì è scoccata la scintilla. Avevamo troppi alti e bassi, serviva continuità mentale e ci siamo confrontati duramente. Da quel momento è successo qualcosa in positivo e non ci siamo più fermati. Le radici dalle quali è partita questa salvezza? Abbiamo tracciato una linea insieme al direttore su determinati uomini sui quali puntare. Poi si è passati a tracciare una linea tattica, sulla quale ho basato il mio modulo. Da lì Polito è stato bravo a cucirmi addosso il vestito diciamo. Da lì siamo partiti a livello mentale e a livello fisico trovando una nuova identità. I fatti poi, ci hanno dato ragione.
Senza tifosi allo stadio? Questo è un peccato perchè la tifoseria per me è la componente più bella di tutti gli sport. Ascoli è una piazza storica, qui sono passati grandi campioni, è un onore per me allenare questa squadra. Sono molto felice per la gente di Ascoli, e dedico questa salvezza a loro. Il mio futuro? Sarei molto contento di rimanere qui – conclude Sottil -Dovrò confrontarmi con il Patron e con il Direttore, quest’anno abbiamo fatto un capolavoro. Ho le idee molto chiare e secondo me si può fare molto bene”.
Parla anche l’allenatore del Cittadella Roberto Venturato: “La partita dopo 30 minuti doveva essere 3-0 per noi – afferma l’allenatore del Cittadella Roberto Venturato -. Quattro occasioni importanti non concretizzate e ci è mancata la lucidità. Abbiamo subito due gol ingenui. Nel secondo tempo non siamo riusciti ad alzare i ritmi e questo risultato non mi piace.
Foto presa dalla Pagina Facebook dell’Ascoli Calcio