Coronavirus, uno studio irlandese che si è concentrato sulla possibilità di trasmissione del Covid-19 all’aperto ha rivelato che solo lo 0,1% dei contagi avviene all’aria aperta.
Secondo gli studiosi irlandesi, infatti, lo stare all’aperto non solo fa bene ma riduce al minimo il rischio di contrarre il Covid.
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Coronavirus: cosa dice lo studio irlandese
Lo studio è stato condotto dall’Health Protection Surveillance Center (HPSC) di Dublino: dall’analisi dei dati dei contagi nella loro nazione, gli studiosi del centro hanno rilevato che su oltre 232 mila contagi solo 262 erano riconducibili ad attività in spazi aperti.
Il numero relativamente basso dello studio irlandese, pubblicato sull’Irish Times, trova riscontro in altri studi condotti a livello internazionale: in Cina, su 1245 casi di infezione solo 3 sarebbero state contratte all’aperto, mentre secondo l’Università della California la possibilità di contrarre il virus al chiuso aumenta di 19 volte rispetto all’aria aperta.
Anche in Italia alcuni immunologi, tra cui la Dottoressa Antonella Viola, specie in vista dell’arrivo dell’estate e della bella stagione, stanno puntando l’attenzione sulla possibilità di effettuare alcune riaperture di attività (della ristorazione come del fitness) che possono effettuarsi all’aperto e, previo il rispetto dei dovuti protocolli, ridurre al minimo il rischio di contagio: “Studi effettuati in Cina, in Irlanda e in varie altre parti del mondo dimostrano che il contagio da Sars-CoV-2 avviene in luoghi chiusi. Questi dati ci spingono a chiedere di allentare le misure all’aperto, ora che la bella stagione lo consente. Potremmo permettere ai ristoranti di servire solo all’aperto, con tavoli ben distanziati o a chi si occupa di fitness di organizzare corsi di gruppo nel parco. Insomma, usiamo i dati nel modo giusto: per ripartire”, esorta l’esperta.