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Antitrust: l’Autorità italiana Garante della Concorrenza e del Mercato, negli scorsi giorni, ha inflitto delle multe milionarie alle società Facebook e Sky, per non aver rispettato i diritti degli utenti.

Ecco quali sono le motivazioni delle sanzioni.

Antitrust: l’Autorità italiana infligge delle multe milionarie a Facebook e Sky

-L’Autorità Antitrust ha comminato una sanzione di 7 milioni di euro alle società Facebook Ireland Ltd. e Facebook Inc., per “non aver ottemperato alle indicazioni di rimuovere la pratica scorretta sull’utilizzo dei dati degli utenti e non aver pubblicato la dichiarazione rettificativa richiesta dall’Autorità”. La società Facebook non ha eseguito quanto prescritto dall’Autorità italiana Garante della Concorrenza e del Mercato, con un provvedimento emesso a novembre 2018.

Nel documento, si ingiungeva di cessare tali comportamenti scorretti nei confronti dei dati degli utenti, e di pubblicare una dichiarazione di rettifica (sulla homepage del sito internet aziendale per l’Italia, sull’app Facebook e sulla pagina personale di ciascun utente italiano registrato).

L’Antitrust, inoltre, ha irrogato una sanzione di 2 milioni di euro alla società Sky, per aver adottato tre pratiche commerciali scorrette nei confronti dei clienti titolari dei pacchetti di abbonamento pay tv “Sky Calcio” e “Sky Sport”. I clienti titolari dei pacchetti, spiega l’Autorità in una nota, “non hanno beneficiato della rimodulazione o del rimborso dei canoni mensili, dopo la sospensione delle partite per l’emergenza da Covid 19”.

Secondo l’Autorità, inoltre, le informazioni relative allo “Sconto Coronavirus” sono state scarse e inadeguate. Come spiega il Garante, Sky non ha riconosciuto, a fronte della sospensione della trasmissione in diretta delle competizioni sportive, la riduzione o il rimborso automatico dei canoni mensili di abbonamento (a partire dal momento in cui gli eventi sportivi in diretta erano stati sospesi).

“Gli effetti di tale pratica scorretta – spiega l’Autorità Antitrust – si erano riversati su due tipologie di utenti. Non sono stati risarciti i clienti che erano rimasti vincolati all’abbonamento, in attesa di una futura ripresa degli eventi sportivi sospesi; essi hanno continuato a pagare gli abbonamenti, ma per la fruizione di un’offerta impoverita. Non hanno ricevuto il rimborso anche altri clienti, che avevano deciso di recedere dal contratto”.

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