E’ stato presentato oggi il progetto “Quale visione per quale territorio”, che vede la cooperazione di diversi attori, in primis la Regione Marche, la Camera di Commercio delle Marche insieme alle quattro università marchigiane, l’Università Politecnica, l’Università di Urbino, l’Università di Camerino e quella di Macerata. Un connubio nato per studiare e realizzare un nuovo modello di business per l’economia locale.
Ad aprire l’incontro il Presidente della Camera di Commercio delle Marche, Gino Sabatini “Grazie allo studio approfondito fatto dai nostri atenei che parte dai territori e dall’ascolto delle imprese, siamo pronti a dare un contributo importante per la ripresa economica , sostenibile e d’innovazione della nostra Regione.
Vogliamo tornare ad essere un caso di studio e come Camera di Commercio delle Marche, vogliamo continuare a rappresentare un’organizzazione che semplifica i rapporti, che è attiva nel proporre progetti che partono dal sistema delle associazioni di categoria, capaci di fare sintesi e che si presentano al Legislatore con posizioni uniche. Vogliamo continuare a essere l’Ente Camerale capace di mettere velocemente a terra le risorse pubbliche disponibili.
Il Presidente Acquaroli ha parlato per primo della filiera istituzionale come modello per mettere in fila efficacemente le sfide più importanti che attendono il sistema Marche, stretto tra emergenza sanitaria , ripresa economica e futuro sostenibile, ci sentiamo a tutti gli effetti, parte attiva di questa filiera . Le intelligenze che le quattro Università hanno messo a disposizione rappresentano un team tecnico di spessore internazionale e la conferma che le diverse “anime” e competenze della squadra, possono lavorare insieme su un unico binario e al servizio non di se stesse ma dell’intera comunità marchigiana, un elemento che considero strategico per il nostro futuro, questo connubio indica la costruzione di un nuovo modello di sviluppo e come sostenerlo evitando sprechi di risorse”.
Regione Marche, un nuovo modello economico per il territorio
Il nuovo modello di sviluppo vede al centro tre elementi importanti per il futuro innovativo della regione, fondamentali per comprendere le varie proposte presentate.
La metamorfosi del sistema produttivo nasce dall’analisi delle componenti sociali e delle sue necessità, un approccio innovativo per cui per la prima volta si scava nel profondo perché comunità, territori ed imprese sono legate da un insolito filo rosso. Il secondo elemento è dato dalla necessità che le azioni proposte siano monitorate, misurate e analizzate così da consentire di indirizzare i bandi pubblici. Il terzo elemento è la concretezza del documento che spazia dal manifatturiero all’artigianato fino alla micro-impresa che parla di turismo, cultura agroalimentare che guarda all’internalizzazione digitale e alla valorizzazione dei borghi, in modo da non lasciare scoperta nessuna area.
“In un anno di un’emergenza così grande, è il momento di prendere decisioni che abbiano la prospettiva di medio e lungo periodo e siano volte a creare un sistema più sostenibile. Le Marche possano diventare per l’intero centro Italia, il perno e lo snodo innovativo delle merci soprattutto per i traffici verso Oriente, nella crescita delle competenze dei giovani e di una sburocratizzazione e semplificazione nel rapporto tra Pubblica Amministrazione e il sistema delle imprese. Auspico che il 19 Febbraio sia una sorta di nuovo giorno, durante il quale prende forma un nuovo modello di sviluppo”, ha spiegato Sabatini.
Un modello perfettamente in linea anche con le nuove linee- guida della Commissione Europea al fine di utilizzare al meglio le risorse del Recovery Fund.
Come ha spiegato anche il Rettore dell’Università Politecnica delle Marche, Gian Luca Gregori, si tratta di “un progetto nato più di un anno fa quando abbiamo iniziato a pensare alla creazione di un laboratorio di ricerca e di sviluppo per esaminare le principali caratteristiche socio-economiche della Regione Marche soprattutto in una prospettiva futura ed evolutiva con l’obiettivo di tracciare possibili traiettorie di sviluppo attraverso un’analisi congiunta e una metodologia condivisa attraverso un desk research e indagini empiriche mediante interviste dirette a operatori e osservatori”.
Il Presidente della Regione Acquaroli nel ringraziare per il lavoro svolto tutte le realtà coinvolte ha evidenziato che “il grande problema della nostra Regione sia le Marche inteso come una pluralità che se in alcuni settori ha delle eccellenze e creato una giusta competitività tra territori che ha portato a una crescita negli anni, oggi è arrivato il momento di essere uniti che non significa uniche soluzioni ma fare squadra, rendere il nostro territorio in modo da far dialogare le tecnologie con una visione nuova, le varie realtà per quanto belle e piene di risorse, da sole non riescono ad andare avanti in quanto la capacità e la dimensione rappresentano un limite”.
I lavori e gli approfondimenti delle quattro università marchigiane
In particolare, i vari settori coinvolti e che saranno oggetto di approfondimento del nuovo modello di sviluppo, sono stati studiati dai quattro atenei.
L’Università Politecnica delle Marche, tramite il Dipartimento di Managment grazie al prof. Valerio Temperini, ha curato l’evoluzione della popolazione residente, il settore manifatturiero con un focus dedicato alle filiere e i settori del commercio e del terziario. L’ateneo di Urbino ha approfondito la parte relativa al settore del turismo grazie al Dipartimento di Economia, Società e Politica grazie al prof. Tonino Pencarelli, quello di Camerino ha lavorato sul settore agroalimentare attraverso il lavoro fatto della Scuola di Scienze del Farmaco e dei Prodotti della Salute con il prof. Sauro Vittori e infine l’Università di Macerata invece il settore della cultura e curato un focus sul settore vitivinicolo grazie al Dipartimento di Scienze della Formazione , dei Beni Culturali e del Turismo grazie al prof. Alessio Cavitti e alla prof. Mara Cerquetti.
Sono intervenuti anche i diversi componenti della Giunta Camerano come Salvatore Giordano, Marco Pierpaoli, il direttore della Confcommercio Marche e Marche Centrali Massimiliano Polacco, il Presidente della Confcommercio di Ascoli Piceno Fausto Calabresi, il Past President di Confindustria di Fermo Andrea Santori, Presidente della Coldiretti Pesaro-Urbino Tommaso di Sante.
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