Sulla questione riguardante l’Impianto Valdaso, si è espresso anche l‘Assessore Regionale Guido Castelli dopo i vari interventi dapprima del Sindaco di Force, Augusto Curti e poi del Presidente della Provincia, Sergio Fabiani .
“La legge è chiara nello stabilire che l’Ente che governa l’intera questione è la Provincia di Ascoli Piceno“, ha affermato Castelli.
Impianto Valdaso, l’intervento di Guido Castelli
L’Assessore Regionale Guido Castelli in merito al Biodigestore di Force:
“Ho la netta sensazione che sia il Sindaco Curti che il Presidente della Provincia Fabiani stiano cercando, in maniera decisamente strumentale, di coinvolgere la Regione lasciando intendere che l’esito del procedimento dipenda dalle scelte di Palazzo Raffaello. Così non é, almeno dal punto di vista tecnico-amministrativo. Posto che, sotto il profilo strettamente politico, la maggioranza di centrodestra ha predisposto una mozione contraria alla localizzazione dell’impianto nella Val d’Aso, la legge è chiara nello stabilire che l’Ente che governa l’intera questione è la provincia di Ascoli Piceno.
Almeno sotto tre punti di vista: innanzitutto l’art. 3 della legge regionale n. 11 del 2019 che disciplina la valutazione di impatto ambientale affida alle province la competenza per quei progetti che, dal punto di vista territoriale, come nel caso di specie, ricadono interamente all’interno del perimetro di una provincia. In secondo luogo, Il parere reso dalla regione ai sensi del Dlgs 387/2003 riguarda solo un aspetto marginale e deriva unicamente dal fatto che l’impianto ove autorizzato sarebbe alimentato da fonte rinnovabile. Infine è la provincia di Ascoli che, constatato il mancato coinvolgimento nella procedura di VIA di alcuni comuni che potenzialmente potrebbero subire le ricadute del progetto, può sospendere e/o revocare la procedura.
Il territorio ha bisogno di condivisione e sul progetto di San Salvatore si è registrata un generale contrarietà. Per questo ritengo che se la Provincia di Ascoli soprassedesse al rilascio dell’autorizzazione farebbe una cosa corretta, congrua e rispondente all’interesse generale”.