Olimpiadi 2021: il Consiglio dei Ministri ha approvato un decreto sull’autonomia del CONI (Comitato Olimpico Nazionale Italiano). Dunque, gli atleti Azzurri andranno a Tokyo con l’Inno di Mameli e il Tricolore.
Olimpiadi 2021: approvato decreto sull’autonomia del CONI, l’Italia salva Inno e bandiera
Gli atleti Azzurri hanno rischiato di andare ai Giochi Olimpici estivi 2021 come indipendenti, senza Inno, né bandiera dell’Italia. C’era la possibilità di andare a Tokyo 2021, magari a porte chiuse, e di vincere senza veder salire la bandiera italiana tricolore.
Non sarebbe stata la prima volta: gli atleti Sara Simeoni e Pietro Mennea, alle Olimpiadi di Mosca 1980, vinsero così; infatti, sul pennone non salì la bandiera italiana, ma quella olimpica (bianca a cinque cerchi), accompagnata dall’Inno olimpico. In quell’anno, i Paesi del Patto Atlantico (di cui l’Italia faceva parte) boicottarono i Giochi in casa del “blocco sovietico”: non era vietato andare, ma lo era portare le insegne dello schieramento nemico, in piena “Guerra fredda”. Quattro anni dopo (Olimpiadi del 1984 a Los Angeles, negli USA), avvenne la stessa cosa, ma a parti invertite.
Stavolta, però, a portare l’Italia fuori dalle regole della Carta Olimpica, era una riforma del Governo “giallo-verde” che, secondo il Comitato Olimpico Internazionale (e anche secondo il Presidente del CONI, Giovanni Malagò), avrebbe leso l’indipendenza del CONI, subordinandolo in parte a Sport & Servizi, una società per azioni governativa, laddove la Carta Olimpica non ammette che i Comitati Olimpici siano messi sotto l’egida dei Governi.
Il CIO aveva avvisato l’Italia già da tempo: nel 2019, era stato preso l’impegno a rimettersi in regola con la Carta Olimpica. Un decreto emanato in extremis ha evitato non solo la sospensione dell’Inno di Mameli e la bandiera italiana, ma anche di bloccare i finanziamenti del CIO per le Olimpiadi di Milano-Cortina. Infine, è stata salvata la credibilità del nostro Paese, in vista delle Olimpiadi invernali in Italia del 2026.