Medicina: con un decreto del Ministero dell’Economia, sono state dematerializzate e rese digitali anche le ricette “bianche” valide per alcuni farmaci, che vengono prescritti da medici convenzionati, ma che non sono rimborsabili dal Sistema Sanitario Nazionale.
Per effetto di un decreto del Ministero dell’Economia e delle Finanze del 30 dicembre 2020, già validato dal Garante della Privacy, il regime già in vigore per le prescrizioni a carico del Sistema Sanitario Nazionale (per le quali la vecchia ricetta “rossa” è stata già da tempo dematerializzata), è stato esteso anche alle ricette “bianche” dei medici convenzionati con il SSN.
Medicina: diventano digitali anche le ricette bianche, per farmaci non rimborsabili
La “dematerializzazione” consiste nella realizzazione di qualsiasi documento esclusivamente, o prioritariamente, in un adeguato formato digitale. La novità, apportata dal decreto del 30 dicembre 2020, ha reso dematerializzate anche le ricette “bianche” per i farmaci non rimborsabili dal Sistema Sanitario Nazionale.
L’innovazione interessa, ad esempio, i medicinali che, seppure a carico del cittadino, possono essere prescritti solo da centri ospedalieri o medici specialisti.
Ecco la modalità, con cui i cittadini potranno consegnare la ricetta elettronica “bianca” al farmacista. L’assistito accederà, con credenziali Spid, ad una apposita area del sito “www.sistemats.it”, per consultare e scaricare le proprie ricette elettroniche e i relativi promemoria dematerializzati: con lo stesso sistema, il cittadino indicherà presso quale farmacia intende ritirare il farmaco.
Chi non possiede il codice Spid, potrà accedere in via semplificata al sistema (con numero di ricetta, Codice Fiscale e scadenza della Tessera Sanitaria); ma, in tal caso, potrà gestire solo il promemoria abbinato a quella ricetta. Il sistema notificherà alla farmacia la scelta effettuata dell’assistito. Se i farmaci sono disponibili, la farmacia accetterà la richiesta e registrerà la “presa in carico” della ricetta elettronica.
Inizialmente, è previsto che il medico stampi un promemoria cartaceo e lo consegni al paziente. Tuttavia, l’ordinanza della Protezione civile numero 651/2020 (viste le misure di confinamento e distanziamento sociale), ha semplificato la procedura: viene, infatti, consentito che il medico invii il promemoria (via e-mail o Posta Elettronica Certificata-PEC), o comunichi il numero della e-ricetta per telefono, sms o altro sistema di messaggistica. Il paziente, che ha ricevuto la e-ricetta con tali modalità, può a sua volta inoltrarne gli estremi alla farmacia con gli stessi canali: se non si dispone del promemoria, bastano il numero della ricetta e il Codice Fiscale ad essa abbinato.
Per le persone più fragili, restano in vigore i servizi telefonici dedicati, del Ministero della Salute e delle Regioni. La farmacia, qualora venisse contattata via canali semplificati, deve accedere al sistema, anche tramite i servizi web del proprio gestionale, e segnalare la “presa in carico” della ricetta elettronica.