Eventi Ascoli, verrà presentato venerdì 22 Gennaio in diretta streaming sulla pagina Facebook della libreria Rinascita, alle 17:30, il nuovo libro dello scrittore e giornalista Luca Capponi, dal titolo “Non Chiamarmi Poesia”.
Un vero e proprio viaggio in versi che, pur essendo stato concepito prima dell’isolamento a cui siamo stati costretti qualche mese fa, parla di una persona che per reazione, stanchezza, disillusione, decide di chiudersi al mondo, di ritrovarsi nella mancanza, di privarsi di orpelli e fronzoli, di vuote consuetudini, di apparenze e stereotipi.
Eventi Ascoli, cos’è la nuova opera di Luca Capponi
Illusioni e ricordi, legami spezzati, specchi dentro cui guardarsi nel profondo. Senza orpelli, ostentazioni, vuote consuetudini. E’ quello di cui parla l’ultimo lavoro dello scrittore e giornalista ascolano, Luca Capponi con “Non Chiamarmi Poesia”.
Una quarantena dell’anima prima che quarantena fosse davvero, un viaggio in versi che, pur essendo stato concepito prima dell’isolamento a cui siamo stati costretti qualche mese fa, parla di una persona che per reazione, stanchezza, disillusione decide di chiudersi al mondo, di ritrovarsi nella mancanza, di privarsi di orpelli e fronzoli, di vuote consuetudini, di apparenze e stereotipi. Di sparire per riaversi, di fare i conti con errori e sorrisi, di tracciare una strada nuova nel caos quotidiano, di non avere etichette.
“Non Chiamarmi Poesia” , è un libro sparito e poi riapparso, è un “sogno sognato”, una raccolta di dubbi, il rifiuto di ogni etichetta, come ricorda lo stesso Capponi:
” credo che siano momenti che prima o poi arrivano nell’esistenza di tutti. Per questo ho deciso di scandagliarne ogni angolo, ogni sfumatura, ogni emozione che mi parava innanzi. L’ho fatto utilizzando una forma di scrittura scarna, deprivata, essenziale, spesso sperimentando in prima persona.
Quando togliamo il superfluo, agendo per sottrazione, cosa resta? Questo è quello che mi sono chiesto. E alla fine mi sono detto: i ricordi, o quantomeno quello che ne ricordiamo; questa assurda contemporaneità, intrappolata nello schermo di un pc o di un telefono; e poi resto io, resta lei, restiamo noi; e resta una pagina bianca, che poi è la vita che dobbiamo ancora scrivere”.
Un viaggio composto da sei tappe, ognuna delle quali è introdotta da un disegno del pittore Stefano Tamburrini fino alla conclusione cui si giunge verso dopo verso. In apertura troviamo invece un piccolo grande contributo del pianista e compositore Giovanni Allevi.
Luca Capponi, nei suoi precedenti libri era accompagnato dal suo amico più fedele, dal suo compagno di avventure Tuco Ramirez. In “Non Chiamarmi Poesia” non c’è.
“Si tratta di un viaggio, molto personale, intimo, privato che parla anche di solitudine, quindi non potevo che intraprenderlo da solo. Parlo di emozioni che hanno provato e provano tutti ma per “sbatterci la testa” contro, dovevo per forza stare da solo, non avere nessun filtro. Da qui la scelta di non usare lo pseudonimo.
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