Andrea Pazienza, artista del fumetto e genio del disegno e della creatività, nasce a San Benedetto del Tronto il 13 maggio del 1956. Vive l’infanzia in Puglia ma si trasferisce a 12 anni a Pescara per motivi di studio. Decide di frequentare, poi, il DAMS di Bologna, senza laurearsi mai.
Esordisce, a livello nazionale, nel 1977, quando la rivista Alter Alter pubblica Le Straordinarie Avventure di Penthotal. Il successo è immediato, tanto che Pazienza diviene punto di riferimento del Movimento studentesco bolognese, e da quel momento i riconoscimenti si susseguono.
Il suo personaggio più famoso, Zanardi, compare per la prima volta sulla rivista Frigidaire nel 1981. Sono anni di grande attività accompagnati, purtroppo, dal costante uso di sostanze stupefacenti, tra cui l’eroina, che gli impone di guadagnare molto, vivendo quindi a ritmi serrati. Autore di storie, fumetti, vignette, quadri, grafiche pubblicitarie, lavora anche nel teatro e nel cinema, realizzando videoclip e cartoni animati. Muore prematuramente il 16 giugno del 1988, a 32 anni, per overdose.
Andrea Pazienza e Zanardi
Zanardi, il personaggio più noto uscito dalla matita del fumettista, è un liceale violento e senza ambizioni, che architetta perfide avventure con gli amici Petrilli e Colasanti. Il personaggio, con i suoi capelli biondi spesso raccolti in un codino e il naso aquilino, incarna la malvagità pura moltiplicata all’infinito, quella quotidiana e non motivata da ragioni reali, perpetrata apaticamente e anche controvoglia, nel lento e stanco fluire delle sue oziose giornate.
In un’intervista su Linus, del 1981, il suo autore lo presenta così: “La caratteristica principale di Zanardi è il vuoto. L’assoluto vuoto che permea ogni azione”. Un personaggio tragico, dunque, caratterizzato da nichilismo e assenza totale di coscienza e consapevolezza: qualcosa di simile a certi personaggi del marchese De Sade. Pazienza, infatti, imbastisce una totale iconoclastia nei confronti del reale, specchio del clima culturale e politico turbolento degli anni ’70. La violenza di Zanardi, e del vacuo mondo che lo circonda, è una violenza gratuita, continua e disturbante, che ha come presupposti l’ozio, la droga, il sesso e la voglia di vivere a pieno e irrazionalmente qualsiasi estremo.
Nel 2002 il regista Renato De Maria trae, dai fumetti di Pazienza, il film Paz!, in cui compare, come un’ombra, anche Giovanni Lindo Ferretti, leader dei CCCP negli anni Ottanta e dei CSI negli anni Novanta.
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