Confindustria Centro Adriatico esprime profondo sconcerto e fortissima preoccupazione per la mancata estensione dello sgravio contributivo previsto per il Mezzogiorno dal disegno di Legge di Bilancio 2021, alle aree di crisi industriale complessa del Distretto delle Pelli – Calzature Fermano – Maceratese e della Val Vibrata – Valle del Tronto Piceno.
Una norma agevolativa di grande importanza, valevole fino al 2029, ma che, al momento, taglia fuori le Province di Ascoli Piceno e Fermo, caratterizzate da crisi economiche straordinarie. Inoltre, sottolinea Confindustria, “tutta la Provincia di Fermo ed in parte quella di Ascoli Piceno sarebbero fuori anche da queste nuove provvidenze finanziarie stanziate dalla Commissione Bilancio all’interno del Fondo di sostegno ai Comuni marginali a favore della zona del comprensorio di bonifica del fiume Tronto, per la realizzazione di interventi di supporto alle attività economiche finalizzati al contrasto dei fenomeni di deindustrializzazione e impoverimento del tessuto produttivo”.
Confindustria Centro Adriatico: incongruenza escludere Piceno e Fermano
“La scelta di escludere il Piceno e il Fermano dalle aree beneficiarie della decontribuzione Sud rappresenta una vera e propria incongruenza: sia perché lo Stato perde una importantissima occasione per fornire finalmente una risposta concreta alle numerose difficoltà e ai pesanti ritardi di un territorio già da tempo in piena emergenza, sia perché aumenta in modo significativo il divario di attrattività con le Regioni limitrofe, in primis l’Abruzzo, che già oggi può contare su risorse e provvidenze pubbliche di gran lunga superiori”, scrivono da Confindustria Centro Adriatico.
C’è poi un altro aspetto fondamentale che, secondo Confindustria, non va dimenticato e che rende il nuovo sgravio assolutamente indispensabile: “l’alto costo del lavoro è oramai diventato un macigno non più sopportabile per molte delle nostre imprese ed in particolare per quelle del settore Moda, traino della nostra economia, caratterizzate più di altre da una elevata incidenza di manodopera e costrette a fronteggiare una concorrenza straniera, anche europea, molto più competitiva”.
“In attesa di verificare i testi ufficiali delle norme che verranno definite dal Parlamento, è inaccettabile l’aver completamente disatteso le legittime aspettative di un distretto calzaturiero che da anni ha sollevato in tutte le sedi istituzionali la questione dell’alto costo della manodopera. Senza considerare che le pur cospicue risorse assegnate per la zona ex Casmez saranno disponibili solo quando verranno definiti i criteri di accesso. Infatti il riparto delle risorse, nonché la definizione degli aspetti operativi sono rimessi ad un DPCM da adottare su proposta del Ministro per il sud e la coesione territoriale. Al contrario la decontribuzione fino al 2029 avrebbe da subito potuto incidere sulle sorti di numerose imprese ad alta incidenza manifatturiera, già in difficoltà prima del Covid ed ora letteralmente in ginocchio”, dichiara il Presidente Mariani.
Confindustria: occorre avviare nuova fase di sviluppo
“Ci batteremo con tutte le forze e prenderemo ogni iniziativa utile per far capire al Governo e al Parlamento che è in gioco non solo il futuro sviluppo della nostra economia ma la sopravvivenza stessa del tessuto imprenditoriale di Ascoli e Fermo. L’auspicio è che già in sede di approvazione della Legge di Bilancio 2021, oggi al vaglio della Camera dei Deputati, ci possa essere spazio per una modifica della norma”, afferma il Presidente di Confindustria Centro Adriatico, Simone Mariani.
“Il quadro locale, in particolare quello del distretto calzaturiero, è davvero preoccupante. E’ urgentissimo attivare misure non-convenzionali, come la decontribuzione Sud, in grado di supportare strutturalmente il sistema produttivo e favorire l’inizio di una nuova fase di sviluppo. Ora l’auspicio è che il Governo e il Parlamento intervengano tempestivamente nei prossimi provvedimenti legislativi per modificare una norma agevolativa che oggi penalizza il Sud delle Marche”, conclude Mariani.