Coldiretti Marche: il 2020 è stato un anno che verrà ricordato a lungo per tutti gli eventi che hanno accompagnato l’inattesa terribile pandemia che tanto scompiglio ha creato anche nelle famiglie marchigiane.
Nonostante quarantena e restrizioni l’agricoltura è stata l’unico settore che non si è mai fermato, ma anzi ha garantito la produzione e l’approvvigionamento costante di cibo. “Non a caso gli agricoltori stessi sono stati rinominati gli eroi del cibo. Nel caos generale delle normative che venivano emesse e che spesso erano incomplete o tralasciavano totalmente alcuni settori mettendoli in ginocchio, Coldiretti ha fatto subito luce, dettando in modo preciso e puntuale al Governo ciò che andava normato, ciò che andava modificato e come dovevano essere indirizzati gli aiuti per gli imprenditori agricoli”, spiega Alberto Frau, direttore di Coldiretti Marche.
Coldiretti Marche, presentate oltre 3700 domande
Commentando l’attuale ed intrica situazione, Frau prosegue: “Mai come in questo triste frangente si può dire che, se non ci fosse stata Coldiretti, non si sa che fine avrebbe potuto fare l’agricoltura italiana”.
Un’azione che si è fatta sentire anche a livello regionale: “In questi mesi non abbiamo mai abbandonato i soci e abbiamo continuato sempre a garantire il presidio, modellando continuamente le presenze dei dipendenti negli uffici di zona nel pieno rispetto delle normative anti Covid. Siamo riusciti così a dare un supporto costante agli agricoltori. Ciò ha permesso di far arrivare circa 6 milioni di euro nelle tasche degli associati. Tra bandi di ristoro nazionale e i 12 regionali (che Coldiretti ha chiesto e ottenuto) abbiamo presentato ben 3750 domande. A ciò aggiungiamo le proroghe, le modifiche alle leggi, gli slittamenti, i pagamenti di misure bloccate, i corsi on line e tante altre iniziative che sono andate avanti per fronteggiare l’emergenza. Nessuna pratica è rimasta sospesa e non sono rimaste indietro neanche le persone con difficoltà, perché abbiamo portato cibo a chi non poteva permetterselo e abbiamo aiutato tante strutture in grande difficoltà. Abbiamo faticato molto, è vero, ma abbiamo tirato fuori lo spirito di una grande famiglia, quella di Coldiretti, pronta a correre in aiuto del prossimo nei momenti più duri e a fare quadrato quando serve, come ci hanno insegnato i nostri padri ed i nostri nonni”.