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Anziani Marche: attraverso un incontro online, si è svolta la conferenza finale del progetto “Azioniamoci: gli anziani e il sostegno alle loro fragilità”, realizzato dal Centro di Clinica Psicoanalitica Jonas San Benedetto del Tronto, in collaborazione con la Fondazione Cassa di Risparmio di Ascoli Piceno, e in partenariato con Asur Area Vasta n.5, Ente Vivere Insieme, Tangram Cooperativa Sociale, ISC di Cupra Marittima e Ripatransone, ISC di Montalto delle Marche, Comune di Ripatransone, Comune di Montefiore dell’Aso, Comune di Montalto delle Marche, Idea di Micaela Gasparrini.

Sono intervenuti Chiara Cavallo (psicologa Jonas San Benedetto del Tronto), Barbara Scarpantoni (Cooperativa Tangram), Maria Teresa Nespeca (Direttore del Distretto di San Benedetto del Tronto, Area Vasta 5), Laura Santirocco (psicologa Jonas San Benedetto del Tronto) e Meri Caponi (psicologa e Presidente Jonas San Benedetto del Tronto). Il Presidente della Fondazione Carisap, Angelo Davide Galeati, era assente per motivi di lavoro.

La moderatrice dell’incontro è stata la Dott.ssa Letizia Sgattoni (Jonas San Benedetto del Tronto).

Anziani Marche: si è concluso il progetto “Azioniamoci: gli anziani e il sostegno alle loro fragilità”

In apertura dell’appuntamento, è intervenuta la Dott.ssa Chiara Cavallo (psicologa Jonas San Benedetto del Tronto): “Il progetto ha avuto come obiettivo primario quello di considerare gli anziani come persone, con tutto ciò che ruota attorno a loro (dai familiari agli operatori), per evitare che essi vengano visti solo come persone non utili al processo produttivo. Gli anziani, che si trovano nelle RSA e nelle Case della Salute, sono spesso in solitudine e vengono curati da mani a loro sconosciute. Gli operatori sanitari, che prestano servizio agli anziani in queste strutture, si occupano a tempo pieno delle persone anziane. Il progetto vuole superare la paura di confrontarsi con la vecchiaia e la malattia”.

La Dott.ssa Barbara Scarpantoni (Cooperativa Tangram) ha detto: “Da gennaio 2018 a settembre 2020, la cooperativa ha svolto 248 incontri con gli anziani. Quello dell’animatore sociale, è un ruolo che ha l’obiettivo di sviluppare l’affettività e la socialità, tra le persone anziane e gli animatori. E’ molto importante animare il tempo e lo spazio degli ospiti nelle strutture. Nel tempo, è emersa la necessità di una figura di riferimento professionale nelle strutture, che possa prendersi cura dell’aspetto emotivo dell’anziano, che studi le strategie per non farli sentire inutili e cercare di distrarli, dalla loro attesa verso la fine della vita. Il tempo è molto dilatato, i residenti delle RSA hanno necessità di sentirsi vivi e utili, in una società dove chi non lavora viene spesso percepito come un peso”.

“Ho sempre pensato – ha affermato la Dott.ssa Maria Teresa Nespeca (Direttore Distretto di San Benedetto del Tronto, Area Vasta 5) – che tutte le strutture residenziali per anziani dovessero essere delle strutture aperte, senza limitazioni negli orari di visita. Sono come delle case per i loro ospiti, che rimangono lì anche per dieci anni. Nel nostro Distretto, in questo periodo di pandemia, abbiamo però privilegiato l’assistenza domiciliare, poichè le RSA non erano il luogo più indicato per l’assistenza. L’anziano, finchè esiste la possibilità, deve continuare a vivere nel proprio ambiente di vita. Non esiste il periodo del ‘fine-vita’, ma esiste la vita che viene vissuta fino al suo ultimo momento; per questo, è necessario cambiare l’approccio mentale a questa situazione”.

“Il virus – ha spiegato la Dott.ssa Laura Santirocco (Jonas San Benedetto del Tronto) – ha rotto alcuni legami tra famiglie, operatori ed anziani, che avevamo creato con tanta fatica. Volevamo rivederci con loro, ma non è stato possibile. La conclusione del progetto probabilmente non c’è stata; non abbiamo potuto salutare nessuno degli operatori, noi psicologi siamo rimasti tutti in attesa. E’ stato un epilogo forse triste, senza riuscire a far ripartire il progetto con nuove modalità. La pandemia ha messo in risalto le figure degli anziani e degli operatori sanitari come figure da tutelare. Ci sentiamo di concludere con la parola ‘arrivederci’, impegnandoci a fare nuovi interventi in futuro”.

Questo il saluto finale della Dott.ssa Meri Caponi (psicologa e Presidente Jonas San Benedetto del Tronto): “Questo progetto ci ha insegnato che i legami e il lavoro di squadra sono fondamentali. Abbiamo conosciuto nuove persone e speriamo di rivederci in futuro, sperando che sia più roseo”.

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