Legge di Bilancio 2021: il Consiglio dei Ministri ha approvato la manovra economica per il 2021.
Il pacchetto prevede una serie di misure rivolte ai lavoratori, agli imprenditori, al mondo delle famiglie e degli enti locali ma anche una serie di bonus e investimenti. In particolare, ci sono degli incentivi per le assunzioni e l’imprenditoria femminile, dei bonus edilizi e l’estensione della decontribuzione Sud al 2029.
Vediamo di seguito, punto per punto, i principali ambiti di intervento.
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Sgravi e incentivi per il mondo dell’imprenditoria femminile
La manovra prevede sgravi contributivi per chi assume donne e giovani. L’esonero contributivo sarebbe pari al 100% per chi assume giovani che non abbiano superato i 36 anni, nel limite fissato a 6 mila euro e per un periodo massimo di 3 anni. L’esonero può arrivare a 4 anni per i datori di lavoro con sede in Molise, Basilicata, Campania o Abruzzo. Sgravi pari al 100% anche per chi assume, nel biennio 2021-2022, lavoratrici donne, sempre nel limite di 6 mila euro annui.
Istituito poi un Fondo Impresa Femminile, con incentivi dedicati: da aprile a giugno 2020 le nuove aziende guidate da donne sono state in forte calo rispetto ai numeri del 2019, segnando un -42,3%.
Garanzie per le imprese
Confermato fino al 30 giugno 2021 il Fondo di Garanzia per le PMI, la garanzia SACE e la moratoria straordinaria per le micro, piccole e medie imprese.
Il Fondo di Garanzia per le PMI è ricaricato con 500 milioni per il 2022, con 1000 milioni per il 2023, 1500 milioni per il 2024, 1000 milioni per il 2025 e 500 milioni per l’annualità 2026.
Incentivi per imprese e start up
Introdotto un nuovo incentivo per favorire i processi di aggregazione aziendale e potenziato il credito di imposta per attività di ricerca e sviluppo nelle regioni del Mezzogiorno: Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia.
Conferito nuovi fondi (pari a 1,5 miliardi di euro) per le attività di internazionalizzazione delle imprese e prorogate le misure a sostegno della ripatrimonializzazione delle piccole e medie imprese.
Aiuti fiscali per il Sud
Per il Sud è prevista una fiscalità di vantaggio. In primo luogo è fissata una decontribuzione per le assunzioni pari al 30% per le imprese del Sud, valida fino al dicembre 2029; la misura diminuirà con il passare degli anni: sarà pari al 30% dei complessivi contributi previdenziali versati fino al dicembre 2025, per scendere al 20% nel biennio 2026/2027 e al 10% per il 2028/2029.
Prorogato fino al 2022 il credito di imposta per gli investimenti nelle regioni del Mezzogiorno. Lo sgravio è pari al 25% per le imprese con almeno 250 persone e con fatturato annuo pari ad almeno 50 milioni (o il cui totale di bilancio è pari almeno a 43 milioni di euro), al 35% per le medie imprese che occupano almeno 50 persone e che hanno un fattore annuo di almeno 10 milioni. Pari al 45%, infine, per le piccole imprese con meno di 50 persone e realizzano un fatturato annuo o un totale di bilancio che non supera i 10 milioni.
Per il Sud previste, poi, la riqualificazione o la creazione di nuove infrastrutture – materiali e non – per lo svolgimento di diverse attività, che vadano dalla formazione alla ricerca fino alla creazione di impresa.
Cassa integrazione e politiche per il lavoro
La Cassa Integrazione per contrastare gli effetti economici del Covid-19 è prorogata di 12 settimane, fino quindi ai primi mesi del 2021. Le risorse stanziate ammontano a 5,3 miliardi di euro. Per quanto riguarda la Cassa Integrazione in deroga le 12 settimane dovranno essere consumate entro giugno 2021, mentre per quella ordinaria tra gennaio e marzo dell’anno venturo.
Il Governo ha anche deciso di istituire un Fondo per le politiche attive da 500 milioni di euro che potrebbe potenziare la Naspi (indennità di disoccupazione) e finanziare il ripristino dell’assegno di ricollocazione per i disoccupati. E’ previsto un esonero contributivo (di massimo 8 settimane) per le aziende che rinunciano a chiedere i nuovi trattamenti di integrazione salariale.
Aiuti per le famiglie
Per le famiglie confermati i 3 miliardi di euro per l’assegno unico per i figli (attivo dal prossimo luglio) che vanno a sommarsi al bonus bebè, che spetta ai bambini nati o adottati dal 1 gennaio al 31 dicembre 2021.
Confermati, per il prossimo anno, il bonus asilo nido e il congedo di paternità per 7 giorni.
Bonus edilizi
Prorogato il superbonus 110% e garantita la detrazione per l’edilizia con fondi europei provenienti dal Recovery Fund.
Confermato anche il bonus casa fino al dicembre 2021: saranno quindi attivi ecobonus, bonus ristrutturazioni, bonus mobili, bonus verde e bonus facciate.
Bonus mobilità
Stanzianti nuovi fondi per acquisto di veicoli a due ruote nuovi, elettrici o ibridi, di potenza inferiore o uguale a 11 kW, delle categorie L1 e L3. Rifinanziato anche il bonus mobilità per coloro che non sono riusciti a ottenerlo.
Fondo ristori
Si istituisce un fondo a sostegno dei settori maggiormente colpiti dal Covid-19 per rendere organici e strutturali i contributi a fondo perduto previsti dal Decreto Ristori.
Piano Transizione 4.0 e Piano Italia Cashless
Il Piano Transizione 4.0 è aggiornato con una nuova versione. Tali incentivi includono il credito d’imposta per ricerca, sviluppo e beni strumentali, agevolabili anche con modalità retroattiva a partire dal novembre 2020.
Sono previsti rimborsi esentasse per chi paga con carta o bancomat. Il Piano Italia Cashless è applicato ai pagamenti tracciabili a partire da dicembre e i primi rimborsi (fino a 150 euro sulle spese di Natale) saranno erogati nel mese di febbraio e, successivamente, a cadenza semestrale.
Fondi per lo spettacolo
Stanziati 240 milioni di euro per cinema, audiovisivo e spettacolo nell’ambito del Fondo Cinema e Audiovisivo. Potenziato anche il FUS (Fondo Unico Spettacolo) con 50 milioni.
Trasporto locale e scolastico
Stanziate risorse per il trasporto pubblico locale e scolastico.
Misure per regioni ed enti locali
Per le Regioni previsti 4,279 miliardi aggiuntivi per il fondo Investimenti, fra il 2021 e il 2032, accompagnati da un fondo per le infrastrutture da 4,6 miliardi e da 2 miliardi aggiuntivi per l’edilizia sanitaria.
La decisione è stata quella di concentrare le risorse per gli investimenti nelle zone più povere sul piano infrastrutturale: il Sud, ma anche le aree interne delle regioni del Centro-Nord.
Regioni e Comuni potranno continuare a utilizzare i fondi già stanziati dal Governo per compensare le entrate mancate per effetto della crisi.