Superbonus 110%, il bonus per l’efficientamento energetico e gli interventi antisismici delle abitazioni sta generando grandi aspettative e interesse tra i cittadini e le imprese, ma emergono criticità e complessità sulle procedure per utilizzare la misura. E’ quanto emerge da una indagine realizzata dalla CNA presso un campione di imprese associate della filiera dell’edilizia.
Nelle Marche, per tre imprese su quattro il Superbonus potrà dare nuovo impulso al settore delle costruzioni e una impresa su tre prevede la creazione di nuovi posti di lavoro. Le grandi aspettative delle imprese sono il riflesso dell’interesse dei cittadini. Il 66% delle imprese dichiara di aver registrato un interesse molto alto da parte di potenziali clienti. Allo stesso tempo l’attesa per l’operatività della misura ha provocato un deciso rallentamento dei lavori negli ultimi mesi. Tuttavia, meno del 10% delle richieste di informazioni si sono trasformate in preventivi per lavori e soltanto il 9,6% delle imprese ha già avviato interventi agevolabili con il Superbonus 110%.
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Superbonus 110%, gli interventi richiesti
Sulle tipologie di interventi, il cappotto termico è quello che incontra il maggio interesse, praticamente una richiesta su tre. A seguire impianti di riscaldamento/condizionatori con il 20% e con il 10% l’installazione di impianti fotovoltaici. Molto basso invece l’interesse per interventi antisismici, solo il 2% delle richieste di informazioni.
Al momento l’interesse è concentrato soprattutto sulle abitazioni singole (80%), mentre i condomini riguardano il 20%. Dall’indagine emerge che molti contatti di potenziali clienti con le imprese si interrompono prima del preventivo a causa di impedimenti tecnici. Nel 45% il committente scopre che non tutti gli interventi che intende realizzare possono godere della misura, nel 15% dei casi i lavori non partono a causa di difformità catastali.
Superbonus 110%, la complessità delle procedure
La procedura presenta un elevato livello di complessità tanto che le imprese si stanno organizzando per avviare collaborazioni con altri soggetti, in primo luogo studi professionali ma anche con altre imprese del settore. La complessità non riguarda tanto gli aspetti tecnici quanto la normativa che regola il Superbonus. L’85% degli intervistati dichiara che dovrà avvalersi di intermediari per le fasi di pianificazione amministrativa e finanziaria. Le difficoltà interpretative riguardano sia gli adempimenti richiesti e sia la fase cruciale di cessione del credito d’imposta. Per il 75% degli intervistati, oltretutto, l’impianto normativo non è chiaro e soltanto il 25% del campione si dice disponibile a praticare lo sconto in fattura, percentuale che si abbassa al 15% nel caso di imprese senza dipendenti mentre sale al 45% per quelle con oltre 10 dipendenti.
“L’indagine conferma il grande interesse per il Superbonus che può rappresentare un potente volano per innescare un virtuoso percorso di stimolo per la crescita economica e per riqualificare le nostre città. Apprezziamo la volontà del Governo di rendere la misura pluriennale e ci aspettiamo che tale orientamento si concretizzi nella prossima Legge di Bilancio. Auspichiamo un attento monitoraggio per favorire semplicità e rapidità delle procedure”, afferma Marco Rossi, presidente Cna Costruzioni Marche.