rino del Tronto, sabato 10 ottobre, in occasione della ricorrenza della Madonna delle Grazie, è stata inaugurata la nuova cappella della Casa Circondariale.
Il cappellano don Alessio Cavezzi ha spiegato che l’opera è stata possibile grazie al lavoro e all’impegno dei detenuti della sezione di massima sicurezza, che dai primi mesi della quarantena hanno donato il proprio tempo e la propria professionalità trasformando una stanza bianca dotata di semplice altare in una chiesa dalle pareti affrescate e adornate con stucchi e vetri decorati.
“Ci sarebbero tante cose da dire. Tutto questo è stato reso possibile dall’incontro di tanti elementi tutti coerenti con quello che l’ordinamento penitenziario richiede: dalla disponibilità della Caritas che ci ha dato i fondi alla volontà di don Alessio fino al contributo fattivo e al lavoro delle mani, del cuore e della testa dei detenuti. Conosco questo istituto da 23 anni; questa stanza ha visto tante persone. Oggi è stata realizzata un’opera che rimarrà nel futuro per tutta la comunità”, ha affermato la direttrice Eleonora Consoli.
Marino del Tronto, l’inaugurazione della nuova cappella
Sabato mattina, alla presenza del vicario del prefetto Anna Gargiulo, della direttrice della Casa Circondariale e di un gruppo di detenuti, il vescovo di Ascoli Giovanni D’Ercole ha officiato la Messa e intitolato la cappella alla Madonna delle Grazie, co-patrona con S. Emidio della Diocesi.
Fino a poco tempo fa, come ricordato da don Alessio, i segni della presenza del Signore all’interno della Cappella della Casa Circondariale sono stati lasciati all’immaginazione dei visitatori. “Oggi, grazie alla proposta di alcuni detenuti e alla disponibilità della direzione e del comandante, di quello stanzone reso vivo solo da un altare è rimasto ben poco e la Cappella è stata abbellita e resa accogliente e calda, con un’impresa di vera costruzione di colonne, capitelli, lesene, corniciature e mosaici alle finestre, oltre al tabernacolo che permette la presenza viva di Dio-Eucaristia”, spiega don Alessio.
Una luce di speranza per i detenuti della Casa Circondariale di Marino del Tronto in un periodo buio per tutti e molto di più per la popolazione carceraria. La pandemia, infatti, ha costretto la direzione a ridurre al minimo l’ingresso dei volontari nella struttura e a applicare regole più stringenti alle visite dei parenti, che possono incontrare i propri familiari solo attraverso un vetro, oltre che tramite skype. “Siamo in tempi difficili, da più di sei mesi a voi è imposto un sacrificio in più, le regole che ci hanno imposto sono dure ma necessarie. Da parte nostro l’impegno a migliorare la situazione è massimo, ma purtroppo per poter allentare le misure di sicurezza devono esserci le condizioni”, ha affermato la direttrice rivolgendosi ai detenuti presenti.
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