Area Vasta 5: la situazione dei medici di base è, purtroppo, preoccupante. Se quest’anno nel Distretto Sanitario di Ascoli Piceno saranno 5 i medici ad andare in pensione, per il quinquennio successivo i pensionamenti previsti sono 90.
Il problema risiede nel fatto che il ricambio generazionale è difficile, specie alla luce del fatto che, tra il 2021 e il 2026, nella provincia di Ascoli Piceno/Area Vasta 5 (dati Asur elaborati da Fimmg) andranno in pensione 90 medici di famiglia, 27 ad Ascoli e 15 a San Benedetto del Tronto. Se il dato tendenziale viene sviluppato su base decennale (2020/2030) emerge che il 78% dei medici di famiglia attualmente attivi nel Piceno saranno collocati in quiescenza.
Area Vasta 5, l’intervento di Castelli
Sul tema interviene anche Guido Castelli, candidato consigliere per Fratelli d’Italia: “Tutti parlano della necessità di rilanciare la medicina del territorio e di rafforzare la figura del medico di famiglia. Purtroppo però se andiamo ad analizzare i dati nella nostra provincia, la situazione è piuttosto sconfortante a causa dei gravi errori di programmazione degli ultimi anni che non consentono il giusto ricambio tra professionisti”.
“Il nuovo governo regionale dovrà riservare un’attenzione specifica a questa problematica curando sia il reclutamento dei medici sia il potenziamento degli ambulatori e delle loro dotazioni. Stiamo rischiando una vera e propria desertificazione di questo ramo dell’organizzazione sanitaria che pure tutti indicano come strategico per il futuro. Anche e soprattutto per quelle aree interne che soffrono di spopolamento e che necessitano di servizi sanitari diffusi”, continua Castelli, concludendo:”Bisogna riparare i danni conseguenti alle scelte che nelle Marche portano circa 200 giovani medici (regolarmente laureati) ad essere esclusi – per carenza di posti – sia dai corsi di formazione in medicina generale che dalla formazione specialistica media. Il 20/21 settembre dovremo tenere a mente questi dati recandosi al voto. Ne va anche della nostra salute: è proprio il caso di dirlo”.