Sanità nel Piceno, Guido Castelli e Monica Acciarri tornano a pronunciarsi sulla questione dell’ospedale unico del Piceno.
Da un lato, Castelli punta il dito contro la carenza di personale che mette a repentaglio la qualità dei servizi sanitari nel Piceno, mentre la Acciarri attacca duramente la gestione sanitaria e le idee che il Partito Democratico ha portato e sta portando avanti, prima e dopo l’emergenza sanitaria.
Sanità nel Piceno, l’opinione di Guido Castelli
“L’area vasta 5 e i nostri ospedali di Ascoli e San Benedetto soffrono di una carenza di personale che sta mettendo a repentaglio la qualità e la quantità dei servizi sanitari nel Piceno. Da anni l’Asur da Ancona assegna alla nostra provincia dei budget di spesa per il personale assolutamente insufficienti. Anche quando vengono attivati nuovi servizi non vengono assicurate risorse umane aggiuntive e la coperta, già corta, si fa cortissima. Non è un caso che i pochi concorsi che vengono banditi cominciano ad essere disertati da potenziali aspiranti (medici o infermieri) che preferiscono altre aree vaste o addirittura altre regioni. E non è finita qui: pensate che nell’area vasta 5 anche la retribuzione dei medici, almeno per la parte variabile, è inferiore a quella dei colleghi di altri territori. A questo quadro così desolante si aggiungono le carenze più generali della regione nella gestione del personale prima e dopo la pandemia”, dichiara Castelli.
“Mancata corresponsione delle indennità aggiuntive Covid (peraltro irrisorie), incertezza sui rinnovi dei tempi determinati assunti in emergenza, lentezza delle procedure concorsuali, ritardi nelle stabilizzazioni del personale a tempo determinato in forza al SSR al 31.12.19 e molto altro. Gli operatori sono costretti a vivere alla giornata”, chiosa il candidato consigliere regionale.
Sanità nel Piceno, l’opinione di Monica Acciarri
La risposta del Partito Democratico
“Se le elezioni regionali non fossero una cosa estremamente seria, si potrebbe affermare di essere di fronte alla barzelletta del secolo. Come commentare altrimenti le dichiarazioni della esponente della Lega Acciarri, che accusa il Partito Democratico di vivere in uno stato confusionale? Già iscritta al Pci – poi Pds, Ds, Pd, candidata alle elezioni regionali due volte (nel ’95 con i DS e nel 2015 con il Pd) e entrambe le volte sonoramente bocciata dall’elettorato, poi passata l’anno scorso alla destra ascolana e candidata alle elezioni comunali con una lista a sostegno di Fratelli d’Italia e oggi candidata alle elezioni regionali con la Lega di Salvini. Come può una persona con questo curriculum politico accusare altri di stato confusionale?”, scrive Riccardo Fabiani, segretario cittadino dei Giovani Democratici.
“Per non parlare poi delle manifeste incapacità e inadeguatezza amministrative: non sta a noi rammentare, perché tutti lo ricordano, quello che ha fatto – o sarebbe meglio dire non ha fatto – negli anni in cui da capo-segreteria dell’assessore regionale alla sanità tentava, insieme con Castelli, di fare a pezzi la sanità nel Piceno. Tornando al presente, registriamo con un po’ di preoccupazione la farneticante proposta di un nuovo ospedale a San Benedetto: preoccupati, ma non sorpresi del modo in cui la Acciarri si infischia di Ascoli e degli ascolani. Fa un po’ sorridere, poi, la collocazione suggerita di questo nuovo ospedale sanbenedettese: logisticamente all’uscita dell’autostrada ci viene detto, come se ad avere bisogno delle cure non fosse chi vive nel Piceno ma chi si trova casualmente a transitare sulla A14. Torniamo alle cose serie, come una campagna elettorale al servizio dei cittadini piceni dovrebbe essere, e ribadiamo con chiarezza, contro le ipotesi fantasiose e le ricostruzioni favolistiche: è la legge a prevedere, per una provincia di 200 mila abitanti come quella di Ascoli, un ospedale di primo livello. Ma forse, in questo singolo, personale caso, chiediamo uno sforzo di comprensione legislativa troppo elevato”, concludono i Dem.