Referendum taglio parlamentari: il 20 e 21 settembre si voterà per confermare o respingere la legge sulla riduzione del numero dei parlamentari italiani. In caso di conferma della riforma, l’Italia diventerebbe il Paese dell’Unione Europea con il minor numero di deputati, in rapporto alla popolazione: con 0,7 onorevoli ogni 100.000 abitanti, supererà la Spagna (che deteneva il primato con 0,8).
Referendum taglio parlamentari 2020: il confronto con le Camere degli altri Paesi dell’Unione Europea
E’ possibile effettuare un confronto solo tra le “Camere basse”, poichè in tutti gli Stati dell’UE hanno identiche funzioni. Invece, per quanto riguarda le “Camere alte” (Senato), una comparazione risulta impossibile, perché la maggior parte dei Paesi UE (15 su 27) non le hanno. Nei restanti 12 Paesi, le “Camere alte” hanno funzioni molto diverse e inferiori rispetto al Senato Italiano, dato che l’Italia è l’unico Paese al mondo ad avere il “bicameralismo paritario” (nessuna Camera può vantare una competenza, che non sia anche attribuita all’altra). Inoltre, oltre all’Italia, solo in tre Paesi (Polonia, Repubblica Ceca e Romania) il Senato è eletto direttamente dai cittadini e non è espressione dei livelli territoriali.
Per quanto riguarda la “Camera bassa” del Parlamento, un primo paragone si può fare con gli altri Stati dell’Unione Europea che hanno grandi dimensioni demografiche. La Germania, con i suoi 82 milioni di abitanti, è il Paese con la Camera più grande; anche se ha un numero variabile di componenti, a causa del sistema elettorale: gli attuali eletti al “Bundestag” sono 709 (ognuno di loro, rappresenta 116.855 abitanti). In Francia, che ha 67 milioni di abitanti, nell’Assemblea Nazionale ci sono 577 membri (uno ogni 116.503 abitanti). In Spagna, che può contare 46 milioni di cittadini, sono presenti solo 350 parlamentari.
Lussemburgo, Malta e Cipro sono in fondo alla classifica, a causa del loro piccolo numero di deputati. Infatti, 60 sono gli eletti alla Camera di Lussemburgo, 71 in quella maltese e 80 nell’isola di Cipro.
Referendum taglio parlamentari: cosa succede in Italia e all’estero
Votando “Sì”, l’elettore esprimerà un parere favorevole alla conferma della riforma varata dal Parlamento. Votando “No”, al contrario, ci si esprimerà contro l’entrata in vigore della riforma costituzionale.
In Italia, nel caso di conferma alla riforma, a partire dalle prossime Elezioni Politiche, sarebbe ridisegnata la composizione del Parlamento: ci sarebbero 345 posti in meno, a Montecitorio e a Palazzo Madama (pari a 230 deputati e 115 senatori).
Se dovessero vincere i “Sì”, il nuovo Parlamento sarebbe così composto:
- Da 630 deputati, si passerebbe a 400;
- Da 315 senatori, si passerebbe a 200.
In totale, quindi, i parlamentari passerebbero dal numero di 945 a 600.
Nella classifica del numero di deputati della “Camera bassa”, tra tutti e 27 i Paesi UE, l’Italia si trova attualmente al secondo posto, con 630 componenti (alle spalle della Germania). Con 400 deputati, passerebbe al quarto posto, dietro a Germania (709), Francia (577) e Polonia (460).