Elezioni Marche sondaggi, anche la nostra regione conquista la scena politica del momento assieme a Toscana, Campania e Puglia.
Il voto di settembre monopolizza, infatti, le analisi politiche che mirano ad anticipare i risultati elettorali, cercando di analizzare il peso di una presunta vittoria o sconfitta del centrodestra.
Territori come le Marche, con numeri elettorali di certo più esigui rispetto ad altre regioni (contiamo “soltanto” 1,5 milioni di elettori), sono comunque una roccaforte storica del centrosinistra e, secondo gli ultimi sondaggi, la svolta a destra sarebbe non solo plausibile ma, salvo colpi di scena, più che scontata.
Elezioni Marche sondaggi, Francesco Acquaroli davanti
La volata del centrodestra con Francesco Acquaroli (leggi qui: chi è Francesco Acquaroli), candidato di Fratelli d’Italia, quindi, potrebbe causare uno stravolgimento degli equilibri.
Secondo l’Istituto demoscopico Noto,Acquaroli sarebbe davanti con il 48%, dietro, al 40% l’attuale sindaco di Senigallia Maurizio Mangialardi (leggi qui: chi è Maurizio Mangialardi) che il Partito Democratico ha scelto per il post-Ceriscioli.
Il Movimento 5 Stelle con il candidato Gian Mario Mercorelli, consigliere comunale di Tolentino, non ce la fa, fermo al 9%.
Le legge elettorale regionale nelle Marche
L’attuale legge elettorale fa leva su sistema proporzionale che dà la vittoria al candidato che ottiene anche un solo voto in più rispetto agli avversari. Dopo il 2015, i consiglieri regionali sono passati da 42 a 30, più il presidente.
Ecco perché il vincitore ha anche un premio di maggioranza pari a 16 seggi con una percentuale tra il 34% e il 37%, 17 seggi tra il 37% e il 40% e 18 seggi se oltre il 40%.
Per poter accedere alla ripartizione dei seggi, la coalizione deve superare la soglia del 5% eccezion fatta se un gruppo di liste che la compongono abbia preso almeno il 3% a livello regionale. Al voto regionale, infine, non c’è possibilità di voto disgiunto.