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Ricostruzione, il Coordinamento Comitati dei Terremotati del Centro Italia esprime sconcerto e indignazione per il mancato accoglimento in Commissione Bilancio del pacchetto sisma nel D.L. rilancio: “Tale rifiuto indica insensibilità e disinteresse verso i territori colpiti dal sisma 2016-2017 da parte della politica e, soprattutto, degli stessi partiti politici che compongono l’attuale Governo”.

Il Coordinamento chiede un urgentissimo incontro con le figure istituzionali ed i Presidenti dei gruppi di Camera e Senato per avere chiarimenti sui motivi del  rigetto degli emendamenti.

Ricostruzione, la lettera inviata al Governo

Di seguito il testo integrale della lettera inviata dal Coordinamento dei Comitati e Associazioni del Terremoto del Centro Italia inviata al Presidente del Consiglio dei Ministri, ai Presidenti dei gruppi della Camera e del Senato e, per conoscenza, al Commissario Straordinario per la Ricostruzione Giovanni Legnini:

Ill.mi sig.ri Presidenti,

il Coordinamento dei Comitati esprime il proprio sconcerto e l’indignazione dei territori colpiti dal sisma 2016 per il mancato accoglimento nel “D.L. rilancio” delle proposte avanzate dal Commissario Straordinario, in sede di Commissione bilancio lo scorso 3 luglio.

Emendamenti, peraltro, concertati e condivisi tra la Struttura Commissariale e tutti i soggetti direttamente interessati alla ricostruzione, comprese le popolazioni in particolare dei centri più distrutti, le quali avevano ripreso a sperare a seguito del lavoro fattivo e delle ordinanze “pratiche e concrete”, elaborate e adottate in tempi brevi dal nuovo Commissario.

L’annuncio che il Governo – la cui composizione partitica è la medesima che ha “bocciato le proposte” in Commissione Bilancio-, porrà la “fiducia” sul testo ci rende fortemente preoccupati stante l’impossibilità, nel caso così fosse, di ripresentare in aula detti emendamenti, ritenuti essenziali per una rapida e concreta ricostruzione/ripartenza dei nostri territori.

Il lavoro che sta svolgendo l’attuale Commissario Straordinario è vanificato dal respingimento degli emendamenti de quibus: ciò evidenzia una estrema insensibilità, alquanto offensiva per le migliaia di persone interessate dal problema, oltre che una mancata conoscenza della realtà che si vive nel cd “cratere” e un estremo disinteresse verso i cittadini, che antepone giochi politici al futuro di coloro
che dovrebbero essere tutelati.

Ci troviamo, quindi, costretti a chiedere con estrema urgenza un incontro, ormai divenuto improcrastinabile, con le S.V. Ill.me e tutti i Presidenti di gruppo alla Camera e al Senato da fissarsi entro questa settimana.

Ricordiamo che il “pacchetto di misure sisma 2016” riguarda:

– la stabilizzazione del personale tecnico a tempo indeterminato per l’esigenza di avere personale stabile e sufficiente a smaltire le pratiche di ricostruzione sottoposte al controllo di un farraginoso testo di norme;

– l’adeguamento dei compensi ai tecnici in una percentuale aggiuntiva, per quanto inadeguata (0,50%), ma solo sufficiente ad affrontare i nuovi adempimenti e le nuove assunzioni di responsabilità col sistema dell’autocertificazione;

– proroga dello stato di emergenza oltre il 31 dicembre 2020, almeno per quelle zone dove lo stato di distruzione totale, la paralisi economica, il blocco dei servizi essenziali e la mancata rimozione delle macerie è sotto gli occhi di tutti, come da ordinanza 101 del C.S.;

Se la “politica” vuole abbandonare a loro stesse intere zone del Cento Italia, noi non ci rassegniamo! Nelle Marche e nel Lazio ci saranno a breve le elezioni regionali e, qualora rimanessimo ancora inascoltati, siamo pronti ad azioni anche eclatanti, coinvolgendo tutti i mass-media, oltre che a scendere in piazza per far sapere al resto degli italiani come stanno le cose nel “cratere”.

Celani: per il terremoto siamo ai titoli di coda

“Quanto accaduto l’altro giorno alla commissione bilancio della camera dei deputati in merito alla bocciatura di alcuni provvedimenti che avrebbero accelerato il processo di ricostruzione dei territori distrutti dal terremoto dell’agosto 2016, negando anche alcune ulteriori provvidenze alle popolazione di quei borghi, ha dell’incredibile, o peggio del vergognoso. È l’ennesima dimostrazione che a questo governo delle sofferenze dei nostri territori non importa nulla, e peggio ancora, al PD regionale, Mangialardi compreso, interessa di più occuparsi delle future alleanze elettorali in vista delle prossime elezioni, terrorizzati da una più che probabile sconfitta, invece che lavorare per risolvere i problemi delle aree terremotate, ancor più allo stremo anche per gli effetti della crisi da Covid 19″, tuona Piero Celani, Vicepresidente del Consiglio Regionale delle Marche.
 
Celani prosegue la sua sferzata contro il PD: “Non è bastata al PD regionale, ed al governo la spietata, e se volete, drammatica analisi fatta al suo insediamento dal commissario per la ricostruzione Legnini, circa i ritardi accumulati ad oggi dal processo di ricostruzione e tutti compresi in questi numeri: pratiche attese 80629, progetti depositati 12814 pari al 15,8% ; i provvedimenti di concessione dei contributi sono solo il 5,7%, ed i cantieri aperti, al 28 febbraio , solo 2890. L’importo dei contributi erogati alla fine di febbraio era solo di 355 ml di € circa, a fronte di un plafond di 6,1 mld di euro. Per non parlare poi dei tempi biblici per l’istruttoria di una pratica! E il governo che fa? Boccia tutti i provvedimenti per riparare a questi disastri! E la regione? Silenzio assordante, perché la priorità è la rincorsa a cercare alleanze per le prossime elezioni, per scongiurare una sconfitta, che ormai appare certa. Spero che i marchigiani, e soprattutto il Piceno, prendano nota di tutto questo”.

Castelli: memoria offesa da un sistema incapace

“Ho ancora negli occhi l’immagine dei corpi esanimi delle vittime di Arquata ricoverati nell’obitorio di Ascoli nei giorni successivi al 24 agosto. Ricordo quando mi venne chiesto come Sindaco di Ascoli di autorizzare gli uffici del comune a stilare i certificati di morte in luogo di quello di Arquata, raso al suolo dal sisma. Sono passati 4 anni e quella memoria viene ancora offesa da un sistema incapace di restituire la vita ai nostri paesi martoriati. La commissione bilancio ha bocciato il pacchetto sisma. Notizia di ieri. Sono allibito: fino a quando abuseranno della nostra pazienza ? A questo punto deve essere il governo a fare proprio il pacchetto degli emendamenti così da garantire le modifiche sollecitate dallo stesso commissario Legnini. Sarebbe l’unica via di uscita per cancellare questa pagina vergognosa della politica italiana”, dichiara l’ex sindaco di Ascoli Piceno Guido Castelli.

Fabiani: riconsegniamo le fasce al Quirinale

“Ho appreso con grande rammarico e disappunto la notizia che la Commissione Bilancio della Camera ha bocciato gli emendamenti proposti dell’ANCI sul pacchetto sisma per i terrori interessati dal terremoto che ha devastato l’Italia centrale. Tali emendamenti rappresentano il prezioso lavoro di un percorso di ascolto delle comunità colpite, portato avanti con determinazione dagli amministratori locali. Ritengo che sia una decisione a dir poco sconcertante e incomprensibile. Invece di utilizzare questa occasione più unica che rara per favorire, attraverso il Decreto Rilancio, una ricostruzione più veloce, sicura, efficiente e sostenibile, è prevalsa questa scelta inaccettabile”, dichiara con rammarico il Presidente della Provincia e sindaco di Montegallo Sergio Fabiani.

“La cecità di pochi individui, che non si rendono conto delle oggettive difficoltà interi territori inginocchiati dal terremoto, rischia di creare un buco nero nel cuore dell’Italia, cancellando le nostre radici e la nostra cultura. Si tratta quindi di una decisione che va riconsiderata perché impatta su oltre 130 comuni di 4 regioni e, in questo senso ritengo, si possa contare sulla solidarietà degli 8.000 sindaci italiani che si sono sempre mobilitati, specialmente in occasione di gravi e dolorosi eventi”, prosegue Fabiani, ricordando che “Tra poche settimane ricorrerà il 4° anniversario dalla scossa del 24 agosto 2016, la prima della tremenda sequenza che ha sconvolto il centro Italia. Proporrei una mossa eclatante per costringere anche i sordi che non vogliono sentire ad ascoltare la nostra voce. Riconsegniamo le nostre fasce al Quirinale come sindaci dei comuni disastrati, mostriamo la nostra indignazione e facciamo valere i diritti dei nostri cittadini”.

“Contrastiamo con fermezza questa iniqua decisione e facciamolo con tempestività, forti dell’appoggio di un commissario della ricostruzione come l’avvocato Giovanni Legnini che ci ha ridato l’entusiasmo di cui avevamo bisogno! Opponiamoci ora e facciamolo con forza: Siamo veramente disorientati dinanzi a questa macroscopica mancanza di sensibilità verso le sofferenze di tante comunità piegate dal sisma”.

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