Castelli fa il punto della situazione nel post Covid per la provincia di Ascoli Piceno: “la pandemia ci lascia molti insegnamenti sul piano dell’organizzazione sanitaria che sarà bene tenere a mente. Alcuni sono di carattere generale altri più strettamente locale. Innanzitutto tutti, anche il PD, dovrebbero aver capito che ci siamo salvati dal Covid perché tra Ascoli e San Benedetto esistono due ospedali. La possibilità di differenziare i percorsi tra due plessi ha garantito la salute di tutti. Se avessimo seguito la follia dell’ospedale promosso dalla Casini e dal PD ci saremmo trovati nei guai. Un altro insegnamento è che la medicina del territorio è decisiva per la salute di tutti. Peccato che dalle parti nostre disporre di un medico di base sta diventando sempre più complicato. Sono pochi e oberati di adempimenti amministrativi”.
Castelli: percorso ad ostacoli per scegliere nuovo medico
L’ex sindaco di Ascoli Piceno si esprime sulla situazione dei medici di famiglia prossimi al pensionamento e sul disagio che molti cittadini stanno vivendo: “Più in generale, il sistema non ha mai investito su queste figure che nonostante deduzione e professionalità non sono messi in condizione di rappresentare quel filtro che, ad esempio, potrebbe evitare tanti accessi inappropriati al pronto soccorso. Ma non è finita qui: nell’ascolano tanti dottori di famiglia sono andati in pensione ma i cittadini per scegliere il nuovo medico devono affrontare un vero e proprio percorso ad ostacoli“.
“Gli uffici dell’anagrafe sanitaria sono ancora chiusi al pubblico (o almeno così pare visto che accedervi è pressoché impossibile), il centralino di riferimento è intasato e l’unica possibilità (per chi ha un account di posta elettronica ) è quella di scrivere una mail. Peccato che in molti casi, almeno ad Ascoli, è passato un mese senza che la mail abbia avuto riscontro. Una situazione kafkiana che auspico possa essere affrontata e risolta dall’Area Vasta 5 senza ulteriori indugi. Le persone in questo momento sono fragili e non si può generare ulteriore incertezza in una comunità già così compromessa dall’irruzione del Covid nelle nostre vite. Meno burocrazia e più salute: è un obiettivo davvero così impossibile da realizzare?”, conclude Castelli.