La Fortezza di Acquaviva è sempre stata al centro di assedi e contese tra Ascoli Piceno e Fermo per la sua posizione strategica e molte volte ha necessitato di restauri per assolvere la sua funzione difensiva.
La storia di questa fortezza inizia nell’Alto Medioevo con una semplice costruzione di difesa. Come quasi tutto il territorio delle Marche meridionali, diventa possedimento dell’Abbazia di Farfa. È del 1034 il primo documento che parla di una permuta di proprietà tra il vescovo di Fermo e Longino di Azzone a cui è data la pertinentia de Acqua Viva.
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La storia della Rocca
Solo nel Duecento, nel momento in cui sale al potere la Famiglia degli Acquaviva, si hanno notizie più precise sulla costruzione. Gli Acquaviva ne detengono la proprietà per diversi secoli grazie ai feudi concessi dalla casata imperiale degli Hoenstaffen: i lavori da loro effettuati rendono la fortezza un classico maniero difensivo tipico dell’epoca, con alte mura merlate, tre torrioni pentagonali, un mastio
ottagonale, un fossato che percorre metà del perimetro esterno e un ponte levatoio con accanto una pusterla, ovvero una porticina d’accesso per le guardie di ronda.
Alla fine del Quattrocento avviene la trasformazione della Fortezza in Rocca. È un cambiamento che tocca quasi tutte le fortificazioni esistenti ed ha un’unica causa: la polvere da sparo, poiché l’artiglieria appena nata, imperfetta, pericolosa anche per chi la maneggia, distrugge facilmente le mura. La soluzione è data dalla scarpatura delle mura che vengono rafforzate con terrapieni obliqui molto più robusti e sfuggenti ai proiettili di cannone. L’alto mastio ottagonale, di 22 metri, diventa cilindrico, permettendo alle pallottole di scivolare e limitare i danni alla struttura. Il progetto di questa modernizzazione porta la firma di Baccio Pontelli, inviato nelle Marche da Innocenzo VIII proprio per aggiornare le fortezze della regione. Pontelli ha realizzato le rocche di Senigallia, Jesi, Osimo, Offida e probabilmente ha lasciato diverse indicazioni anche a Recanati e Loreto.
Con il soprintendente Giuseppe Sacconi, architetto di Montalto delle Marche e autore dell’Altare della Patria di Roma, tra il 1891 e il 1894 la Rocca assume l’aspetto odierno: il fossato viene interrato e il ponte levatoio sostituito da una passatoia in muratura, i merli, o meglio i resti dei merli ormai consumati dal tempo, vengono livellati lasciando la semplice balaustra panoramica.
Oggi la Fortezza ospita la rievocazione storica Sponsalia, promossa dall’Associazione Palio del Duca, che ricorda il matrimonio tra Forastéria degli Acquaviva e Rinaldo di Brunforte con un vero banchetto medievale e il finale di fuochi pirotecnici con cui si incendia la Fortezza.