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Calcio: in Italia, come nel resto d’Europa, il popolare sport è rimasto fermo per un lungo periodo, a causa dell’emergenza sanitaria per il Coronavirus. Con l’uscita dalla fase acuta dell’emergenza, in Italia sono ripartiti gli allenamenti delle squadre e, presto, torneranno a svolgersi le competizioni ufficiali e i campionati. Le novità, che riguardano gli addetti ai lavori e i tifosi, sono relative alle modalità di ripartenza delle attività calcistiche e alle misure di sicurezza che saranno messe in atto.

Come cambierà il calcio dopo l’emergenza Coronavirus: tutte le novità

Sono pronte le linee guida della FIGC per la ripresa dei campionati di Serie A, B e C. Il calcio italiano avrà un nuovo inizio con le partite di Coppa Italia (al momento, le semifinali di ritorno e la finale sono fissate rispettivamente il 12, 13 e 17 giugno). Mentre il calcio d’inizio del campionato di Massima Serie, che segnerà la ripresa della Serie A, bloccata dall’emergenza Coronavirus, sarà battuto nella partita Torino-Parma, alle 19.30 di sabato 20 giugno. Nello stesso weekend, tornerà anche il Campionato di Serie B. Queste sono le finestre orarie, in cui si svolgeranno le partite: 17.15, 19.30 e 21.45.

La Federazione Italiana Giuoco Calcio ha pubblicato un documento di 40 pagine, relativo alle misure sanitarie di sicurezza da attuare, prendendo spunto dai protocolli adottati nella “Bundesliga” tedesca e nella “Liga” spagnola: i tedeschi hanno già ripreso lo svolgimento delle competizioni, mentre in Spagna la data d’inizio è prevista per l’11 giugno. Le società italiane dovranno rendere operative le linee guida generali contenute nel testo e predisporre specifici modelli di gestione, da concordare con le autorità competenti. Sullo svolgimento dei match in sicurezza, ad esempio, possono influire le configurazioni strutturali dei singoli stadi.

Per sviluppare un protocollo di sicurezza negli stadi, è stata pensata una suddivisione degli impianti in tre aree: interno stadio (zona tecnico-sportiva), tribune (area media-tribuna stampa), esterno stadio (tv compound-parcheggi). In ciascuna di queste zone, non è consentita la presenza in contemporanea di un numero di persone superiore alle 130 unità (per la Serie A). Il numero si riduce proporzionalmente nelle serie minori. Complessivamente, all’interno delle aree presenti nello stadio, non potranno esserci più di 300 persone. Nel conteggio totale rientrano le squadre, gli ufficiali di gara (incluso lo staff “VAR”), il personale di sicurezza, il servizio medico, i raccattapalle (massimo sei) e il reparto media (con un limite di 20 unità, tra giornalisti e fotografi).

Alle società è consigliato di far viaggiare giocatori e staff su due autobus distinti. Il report, inoltre, affronta anche la questione degli spostamenti sulla lunga distanza. A chi viaggia in treno è suggerito di occupare un’intera carrozza a uso esclusivo, per i trasporti aerei la situazione è più complessa. La Federazione invita i club a coordinarsi con le autorità aeroportuali per l’imbarco sottobordo direttamente dall’autobus, senza attraversare gli aeroporti.

Le partite non inizieranno più con il solito ingresso in campo dei giocatori: la fase pre-match è stata ridotta allo stretto necessario. I calciatori e gli arbitri non saranno più accompagnati dai bambini: infatti, le mascotte delle squadre sono state interdette dal terreno di gioco. Inoltre, non ci sarà più né la foto di gruppo della squadra, né la stretta di mano con gli avversari. Durante la partita, non si assisterà più all’accerchiamento dell’arbitro per contestare una decisione: i calciatori avranno l’obbligo di osservare il distanziamento fisico di un metro e mezzo dagli ufficiali di gara, durante tutto lo svolgimento della partita.

Le immagini di alternanza dei seggiolini occupati e liberi, che si vedono nei mezzi di trasporto pubblici, si osserveranno anche sulle panchine (e anche sugli spalti, qualora si dovesse riaprire al pubblico “a numero chiuso”).

I calciatori, e lo staff tecnico, non dovranno sottoporsi a particolare misure di monitoraggio dello stato di salute, all’arrivo presso l’impianto sportivo. Tutte le persone che, invece, non appartengono al “gruppo squadra”, al momento dell’arrivo allo stadio, dovranno effettuare controllo della temperatura, con termoscanner a distanza, e test con saturimetro (per misurare la saturazione dell’ossigeno). Nel caso in cui un individuo, una volta entrato nell’impianto, manifestasse alcuni sintomi del Covid-19, dovrà essere allontanato immediatamente e fare ritorno al proprio domicilio.

Il presidente della FIGC, Gabriele Gravina, con la ripresa dei campionati di calcio, spera anche in un coinvolgimento ridotto del pubblico: “Mi auguro di cuore di poter vedere, per la fine del campionato, una piccola presenza allo stadio”. “È impensabile che, in uno stadio da 60 mila spettatori, non ci possa essere spazio per una percentuale minima, con tutte le dovute precauzioni. – ha dichiaratto Gravina a Radio 24 – Sicuramente è prematuro oggi, ma sarebbe un altro piccolo segnale di speranza per il nostro Paese. Sarebbe un modo per ricompensare, per i tanti sacrifici e le sofferenze, gli appassionati del calcio italiano”.

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