Coronavirus: per circa due mesi, gli italiani sono stati costretti a rimanere in casa, per evitare la diffusione dell’epidemia globale.
Tra le mostre visitabili in modalità telematica, c’era quella dedicata al pittore Raffaello, allestita alle Scuderie del Quirinale di Roma. Inaugurata il 5 marzo, ha dovuto chiudere al pubblico tre giorni dopo (per effetto del decreto emanato dal Consiglio dei Ministri, con le misure da adottare per il contenimento del contagio).
Oggi, una bella notizia: la mostra, realizzata dalle Scuderie del Quirinale insieme alle Gallerie degli Uffizi, curata da Marzia Faietti e da Matteo Lafranconi, Direttore di Scuderie del Quirinale, apre nuovamente al pubblico per quasi tre mesi a partire dal 2 giugno.
Coronavirus: la mostra di Raffaello alle Scuderie
La mostra Raffaello 1520-1482 si è proposta il compito di unire a Roma, presso le Scuderie del Quirinale, gran parte del vastissimo corpus delle opere di Raffaello, pittore urbinate, per celebrare i 500 anni dalla sua morte.
La bella notizia è che la mostra aprirà le porte al pubblico a partire dal 2 giugno, data che avrebbe dovuto sancire lo smantellamento dell’allestimento. L’esposizione, infatti, è rimasta chiusa per quasi 3 mesi a causa dell’emergenza epidemiologica, attivando però dei canali online attraverso il quale ammirare da remoto le opere del grande maestro rinascimentale.
La mostra, che ospita oltre 200 opere, 120 delle quali proprio di Raffaello, e quindi rappresenta la più grande antologica finora mai tentata, sarà visitabile per gran parte dell’estate, fino al 30 agosto, anche grazie alla proroga concessa da collezionisti e istituzioni museali che hanno concesso in prestito le opere.
Allo scopo di preservare la salute dei visitatori e dei dipendenti, verranno applicate misure di sicurezza straordinarie anticontagio, delineate in un progetto tecnico-sanitario elaborato da un esperto del Dipartimento di Sanità Pubblica e Malattie Infettive dell’Università Sapienza e armonizzato con le linee guida del Comitato Tecnico Scientifico.
