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Diocesi Ascoli Piceno, è stato stabilito un protocollo con linee guida da rispettare in vista della ripresa delle celebrazioni liturgiche con concorso di popolo a partire dal 18 maggio.

“Dobbiamo ricordarci sempre che lo streaming è uno strumento che non deve mai avere il sopravvento sulla vita reale: dobbiamo riconoscergli certamente la preziosa utilità che per noi ha avuto in questo tempo così delicato, mediante lui abbiamo potuto partecipare alla celebrazione della Santa Messa, ci ha aiutati a sentire e a far esperienza di una comunione che diversamente rischiava di restare soffocata dentro ciascuno di noi. Ma sussiste una grande e fondamentale differenza tra il partecipare alla Messa attraverso uno schermo e parteciparvi fisicamente”, aveva dichiarato nei giorni scorsi Don Angelo Ciancotti.

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Diocesi Ascoli Piceno, la ripresa delle celebrazioni

La prima domenica a seguito della data del 18, quindi il 24 maggio, “sarà un momento importante per la vita della Chiesa. Come ha ribadito Papa Francesco, le celebrazioni in streaming sono state utili, ma la vita della Chiesa è fatta di incontro, consiste nel ritrovarsi e nello stare insieme, attività non sostituibili, quindi con prudenza e con accortezza, una ripresa è davvero necessaria”, ha spiegato Don Giampiero Cinelli.

Per la ripartenza, l’avvocato Mario del Gatto, in quanto consulente per gli aspetti logistici e mediatore tra CEI e Governo, ha aiutato la Diocesi di Ascoli a stilare una serie di norme da rispettare per garantire il ritorno dei fedeli nelle chiese con la massima sicurezza. “Il lavoro – ha spiegato del Gatto – si è diviso in due momenti, il primo volto ad informare i fedeli sulle modalità di accesso alle celebrazioni e sul rispetto imprescindibile delle norme mentre l’altro ha consistito nella predisposizione vera e propria degli ambienti per prepararsi alla graduale ripresa. La Diocesi ascolana, infatti, recependo le norme di CEI e Stato, già di un livello di sicurezza sufficiente, ha ritenuto opportuno ampliarle per dare maggior garanzia e sicurezza a tutti i fedeli”.

Riguardo le celebrazioni in streaming, il vescovo Giovanni D’Ercole ha specificato che “resterà un’opportunità da considerare per i sacerdoti, perché, per varie ragioni, non tutti i fedeli potranno in questo momento essere accolti nelle chiese”, in modo tale da andare incontro a chi non potrà partecipare in presenza alla celebrazione eucaristica.

Diocesi Ascoli Piceno, le regole per i fedeli

La Diocesi ascolana ha condiviso una serie di linee guida da rispettare per l’accesso e la permanenza negli edifici di culto. In primo luogo, nonostante la ripresa delle celebrazioni sia possibile a partire dal 18 maggio, starà al parroco stabilirne la data effettiva; per garantire la massima sicurezza sabato 16 maggio vescovi, sacerdoti, diaconi e religiosi si sottoporranno a tampone

Innanzitutto, ogni chiesa avrà una capienza massima di partecipanti da rispettare, in modo tale da evitare assembramenti e garantire il rispetto della distanza di sicurezza; gli assembramenti vanno evitati sia all’entrata sia all’uscita, rispettando la distanza di almeno 1,5 m dalle altre persone. La mascherina va sempre indossata, facendo attenzione a coprire sia naso sia bocca e bisogna occupare soltanto i posti a sedere esplicitamente assegnati.

Prima di entrare in chiesa e prima della comunione le mani vanno igienizzate con apposito gel, e vanno rispettate tutte le indicazioni che il celebrante fornirà di volta in volta. Sarà cura del parroco, o del responsabile della Chiesa, assicurarsi dell’igienizzazione del locale e di tutte le suppellettili. Dentro e fuori i vari edifici di culto, ad ogni modo, saranno presenti volontari, formati dai sacerdoti, preposti all’accoglienza dei fedeli, che dovranno assicurarsi del rispetto delle norme e delle file. Le acquasantiere dovranno continuare a rimanere vuote.

Non è consentito accedere in chiesa se si hanno sintomi influenzali o respiratori, febbre superiore ai 37,5° o se si è stato nei giorni precedenti in contatto con persone positive al coronavirus. 

La capienza delle chiese e l’orario delle messe

All’ingresso di ogni chiesa sarà affisso un manifesto con le indicazioni essenziali, tra le quali non dovranno mancare il numero massimo di partecipante in relazione alla capienza dell’edificio, il divieto di ingresso per chi presenta sintomi respiratori o influenzali, l’obbligo del rispetto delle distanze di sicurezza, l’osservanza delle regole igieniche e l’uso di idonei dispositivi di protezione individuale.

Di seguito gli orari e la capienza delle chiese di Ascoli Piceno:

 

 

La Comunione e gli altri sacramenti

Per la ricezione della comunione, ogni sacerdote conferirà indicazioni per la propria chiesa, poiché varieranno a seconda della struttura: alcuni parroci opteranno per far mettere in fila indiana i fedeli, altri per farli restare a sedere.

Con il giusto distanziamento sociale e il corretto utilizzo dei dpi, ad ogni modo, sarà possibile tornare a celebrare battesimi, matrimoni, unzione degli infermi e funerali. Reinviato, per ora, il sacramento della Confermazione, così come, eccetto singoli casi, le comunioni dei bambini.

Al momento della somministrazione dell’ostia, durante il quale il rischio di contatto è alto, il celebrante sarà tenuto a curare l’igiene delle proprie mani e ad indossare guanti monouso e mascherina; conservando la distanza di sicurezza, il sacerdote offrirà l’ostia ai fedeli senza venire a contatto con le loro mani.

Per la Diocesi ascolana, Monsignor D’Ercole ha specificato che esiste la possibilità, previo accordo preso con i parroci, di affidare ad alcuni fedeli che partecipano alla messa il compito di recare l’eucarestia ad altre persone, come familiari, impossibilitate invece a partecipare all’assemblea liturgica, facendo divenire il fedele, solo per questo atto, “ministro straordinario della comunione“, con cura di tornare immediatamente a casa alla fine della celebrazione.

 

 

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