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L’eremo di San Marco è visibile anche dal cuore di Ascoli, da Piazza del Popolo, specie quando, di notte, è illuminato da una luce gialla e calda. Il romitorio si presenta abbarbicato sulla roccia, come appeso alla rupe calcarea. Le prime notizie sulla struttura risalgono al XIII secolo: eremo cistercense, passa successivamente nelle mani della famiglia ascolana degli Sgariglia, che nel XIV secolo lo allarga, aggiungendo il campanile e trasformandolo in chiesa.

 

Interno eremo

 

Nel Quattrocento è usato come nascondiglio durante i conflitti tra Guelfi e Ghibellini ma quando, nel corso del secolo, viene costruita la chiesa di San Bartolomeo nella vicina Piagge inizia il suo declino. Le prime ristrutturazioni si hanno solo nel Novecento.

 

Monte Ascensione dalla bifora dell’Eremo

 

La Grotta del Beato Corrado e S. Lorenzo in Carpineto

Scavata all’interno della rupe di San Marco, non distante dall’eremo e vicino ai ruderi del monastero di San Lorenzo in Carpineto, esiste una cavità artificiale nota con il nome di Grotta del Beato Corrado.

 

Croce all’esterno della Grotta

 

Tradizione vuole che lì abbia dimorato in solitudine il Beato Corrado Milani, dopo aver predicato in Libia ed essere stato docente alla Sorbona di Parigi; il santo è veramente esistito, ma non sappiamo quali aspetti della sua vita siano reali e quali sconfinano nella leggenda. Ad esempio non è certo se abbia veramente edificato la grotta artificiale insieme al futuro pontefice ascolano Niccolò IV: sicuro è che il Beato Corrado si ritira nella caverna in solitudine, aspettando la morte, sopraggiunta nel 1292. Secondo le analisi storiografiche, l’eremo viene scavato dai benedettini del vicino convento di S. Lorenzo, fondato nell’VIII secolo, a opera di devoti che si rintanano in questo luogo seguendo la regola benedettina. Il monastero, eretto su uno sperone roccioso vicino alla base del monumentale Dito del Diavolo, oggi è sede di diverse vie di arrampicata frequentate dai climber locali.

 

Croce all’interno della Grotta

 

Nell’Alto Medioevo, sulla Montagna dei Fiori l’eremitismo si diffonde fortemente, tanto che il monastero si trova a capo di un numero non identificato di piccoli eremi. L’edificio vive un consistente rinnovamento quando San Francesco giunge ad Ascoli, nel 1215, e riceve in dono il complesso dal vescovo. Divenuto fiorente e frequentato, l’edificio viene abbandonato all’inizio del XIII secolo perché il consistente numero di religiosi rende necessario il trasferimento in una sede più capiente.

 

Ruderi San Lorenzo in Carpineto

 

Eremo di San Marco e Grotta: come raggiungerli

Questi luoghi sono facilmente raggiungibili scendendo dal Sacrario Partigiano che si trova nel pianoro di San Marco. Una volta terminata la discesa, fatta di ripide scale in legno, proseguendo dritti si arriva all’eremo di San Marco, invece, imboccando il sentiero sulla destra, si giunge ad uno spiazzo dove la vegetazione cresce fitta ma si possono intravedere i resti delle antiche mura di San Lorenzo in Carpineto e i rimasugli di una piccola scalinata che portano ad una cisterna, ancora visibile. Di fronte all’ingresso dell’ex monastero si dirama un ulteriore sentiero che, costeggiando la rupe, arriva fino alla grotta, nascosta da alcuni massi da aggirare. Per un breve tratto ci si deve arrampicare, fino ad una fessura che conduce all’ingresso della grotta; l’accesso è molto piccolo, un tempo chiuso da una porticina non più presente, anche se sono ancora visibili le fessure dove erano incastrati i cardini. L’interno, molto angusto, presenta solo una piccola mensola e un giaciglio per l’eremita, entrambi scavati nella roccia.

 

Grotta Beato Corrado

 

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