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Secondo l’International Rescue Committee ci sarebbe il rischio che il numero dei contagi nel mondo potrebbero salire a 1 miliardo mentre i decessi potrebbero arrivare a sfiorare i 3 milioni.

A far slittare questi dati potrebbero essere le condizioni di diffusione del virus nei paesi più poveri del pianeta avendo a disposizione dei sistemi sanitari allo stremo ormai da molti anni.

La ricerca dell’International Rescue Committee si basa su alcuni possibili scenari che potrebbero presentarsi a livello planetario, stimando il numero dei contagi tra i 500 milioni e il miliardo mentre nei cosiddetti Paesi fragili del nostro pianeta, teatro da sempre di numerosi conflitti, il numero dei decessi potrebbe essere tra gli 1.7 e i 3.2 milioni.

Coronavirus, le stime dell’IRC sui contagi

I casi di Coronavirus nel mondo sono poco di più di 3 milioni ma secondo le stime condotte dall’International Rescue Committee c’è il rischio che il numero potrebbe salire a 1 miliardo mentre per quanto riguarda quello dei decessi potrebbe arrivare a sfiorare i 3 milioni, come il numero attuale dei contagi.

A causare queste cifre molto elevate sarebbero, secondo le loro ricerche, le condizioni svantaggiate dei paesi più poveri del nostro pianeta.

Un esempio potrebbe essere quello del Venezuela dove negli ultimi anni la metà dei medici sono emigrati, così come tante persone a causa di diversi sistemi sanitari ormai al collasso e alla carenza dei medicinali.

Per non parlare di paesi come la Libia, la Siria o lo Yemen dove ancora oggi ci sono numerose guerre civili e dove gli ospedali sono già allo stremo da diverso tempo oppure pensiamo ai diversi campi profughi in Grecia dove mantenere le distanze di sicurezza è alquanto impossibile.

Secondo David Miliband, Presidente dell’Irc, “ci restano poche settimane affinché l’effetto devastante della pandemia arrivi anche in questi paesi, per cui bisogna agire subito, considerando la dimensione globale di questo virus. Senza un’azione internazionale immediata che supporti i bisogni e le sfide uniche affrontate dalle persone in questi paesi di fronte al Covid-19, la conseguenza sarà la perdita di vite umane e di fonti sostentamento su una scala spaventosa”.

Questi studi si basano sui dati forniti dall’Organizzazione Mondiale della Sanità e dell’Imperial College di Londra che hanno preso come riferimento quello che è accaduto in Cina, anche se lì la sanità e l’assistenza medica sono piuttosto ben organizzate rispetto ai paesi sopra citati. 

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