Coldiretti Marche rivolge un appello ai sindaci dei comuni marchigiani, chiedendo di sospendere la Tari per gli agriturismi per il 2020, visto che la totalità delle aziende è ferma da ormai oltre due mesi, “senza possibilità di riaprire, con un mare di prenotazioni disdette e senza la prospettiva di vedere turisti, né di poter attivare i propri servizi di agricoltura sociale. Stiamo parlando degli agriturismi e delle fattorie didattiche, attività che rischiano di subire danni gravissimi e che nella nostra regione contano un migliaio di realtà con 12 mila posti letto e 500 piazzole di sosta per camper”.
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Coldiretti Marche, la richiesta ai comuni
“Annullate la Tari 2020” è l’appello di Coldiretti Marche a tutti i sindaci marchigiani. Con la chiusura, infatti, la produzione di rifiuti negli agriturismi e nelle fattorie didattiche ha subito una forte riduzione, quasi fino a zero.
I numeri relativi a queste attività sono importanti per l’economia marchigiana, in particolar modo nelle aree interne: circa il 20% degli agriturismi marchigiani è situato in montagna a mantenere un presidio del territorio, importantissimo soprattutto nel post terremoto, a tutela anche delle specialità enogastronomiche marchigiane. “È impensabile continuare a chiedere il pagamento di imposte ad aziende che non lavorano da oltre due mesi. Nell’attesa di poterle rimettere nella condizione di ripartire, è necessario esentarle dai costi legati a un’attività che, di fatto, non è stato possibile svolgere”, evidenzia Maria Letizia Gardoni, presidente di Coldiretti Marche.
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