Piero Celani ironizza sulla dichiarazioni fatte da Conte a proposito della cosiddetta fase 2, che scatterà il 4 maggio: il 26 aprile, “puntuale come un esattore delle tasse, l’avvocato del popolo si è rimaterializzato sugli schermi TV all’ora di cena e con tono trionfale ci ha detto che l’Europa aveva ceduto al suo pressing e aveva concesso il Recovery Fund e quindi una pioggia di miliardi di euro stavano varcando il Brennero per dare ossigeno alla disastrata economia nazionale. Squilli di trombe, rullio di tamburi. Giuseppi si gode il suo successo mentre gli italiani, stupiti, restano lì con la forchetta alzata. Sarà vero?”.
Leggi anche: Commissione Covid-19 Ascoli: sedute settimanali per affrontare emergenza e ripartenza
Piero Celani: occorrono fatti e non parole
La sferzata di Celani sui provvedimenti economici adottati dal Governo e sul tema dell’intesa con l’Unione Europea prosegue: “E mentre il premier si dice soddisfatto del suo successo, a spegnerne gli ardori ci pensa la Merkel che, non a reti unificate, ma con una lancio alle agenzie, dice agli attoniti italiani che manca l’accordo su come finanziarlo, se con sussidi o prestiti e che comunque il fondo sarà collegato al prossimo bilancio europeo per i prossimi sette anni. Anche il presidente francese Emmanuel Macron dice che restano i disaccordi sui meccanismi”.
Insomma, per Celani il problema ruota attorno a due parole: “grants (soldi a fondo perduto) o loans ovvero da restituire. Quindi nulla di nuovo sotto il sole e per Giuseppi, ma soprattutto per l’Italia, la strada è davvero in salita”.
La conclusione del vicepresidente del Consiglio Regionale delle Marche: “Nulla di fatto quindi. Non è cambiato nulla. L’unica certezza è che avremo un nuovo modello di autocertificazione, questa volta necessario per andare a trovare i genitori! L’Italia intanto aspetta, i nostri commercianti aspettano, gli albergatori aspettano, i ristoratori aspettano, i parrucchieri aspettano…cosa? Fatti e non parole”.