Settore costruzioni, le attività sono ferme, ma già prima dell’inizio dell’emergenza avevano registrato rallentamenti, sia logistici per problemi legati all’approvvigionamento dei materiali, sia in termini di operatività per le decisioni dei committenti di rinviare lavori già iniziati o programmati.
La Cna di Ascoli Piceno rileva che stanno saltando le ristrutturazioni previste per la primavera e i numerosi rifacimenti delle facciate, messi in cantiere grazie ai bonus fiscali e che sono state rinviate le gare d’appalto ed anche nel momento della ripartenza, enormi saranno i problemi nella gestione degli anticipi e degli incassi. Cna lancia dunque un forte segnale di preoccupazione per un comparto strategico come quello dell’edilizia: “Ora questo blocco si inserisce nel nostro territorio in un contesto già pesante e complicato determinato dal terremoto. Per questo chiediamo misure più incisive a livello nazionale e azioni mirate e specifiche per le problematiche aggiuntive che ha il nostro territorio”, spiega il presidente Luigi Passaretti.
Settore costruzioni, la situazione attuale
“La sopravvivenza del comparto delle costruzioni è a rischio. Il pericolo è che domani manchino le imprese che dovranno realizzare gli investimenti di un settore fondamentale per la tenuta economica e sociale del nostro Paese, che alla ripresa potrebbe valere una quota rilevante del Pil nazionale”, rileva Francesco Balloni, direttore della Cna di Ascoli Piceno, che aggiunge: “Costruzioni di opere di pubblica utilità e di altre opere di ingegneria civile, impiantistica relativa e lavori di supporto per i cantieri, ovvero gli ateco riferiti ai capitoli 41, 42 e 43 devono avere adesso priorità di ripartenza, con tutti i dovuti accorgimenti sulla sicurezza, per consentire alle aziende intanto di recuperare un minimo di liquidità lavorando. Fermo restando gli interventi statali a supporto della liquidità”.
Le associazioni datoriali della filiera delle costruzioni, tra cui Cna Costruzioni, hanno rivolto un appello a Governo e Parlamento per la messa in atto, immediata, di misure per garantire la sopravvivenza delle imprese e per l’adozione di un grande Piano di opere pubbliche e di incentivi per sostenere l’edilizia privata. Cinque le priorità indicate: condizioni chiare e univoche per gestire in sicurezza i cantieri, tempestiva iniezione di liquidità, pagamento dei crediti ed eliminazione dello split payment, pagamento dei lavori eseguiti con Sal emergenziale subito e Sal mensile a regime, piano straordinario per le costruzioni con erogazione di risorse agli enti locali per aprire cantieri e rafforzare incentivi per riqualificazioni edilizie, forte semplificazione di procedure e balzelli.
Cna Picena, le proposte per il territorio
Per quanto riguarda invece lo specifico del nostro territorio, queste la Cna Picena propone per le imprese edili una defiscalizzazione totale per almeno 6 mesi e la programmazione di un piano di lavoro che alimenti gli enti locali e contenga l’apertura di cantieri per interventi straordinari negli edifici pubblici.
Inoltre, suggerisce l’erogazione alle imprese di un finanziamento immediato di liquidità pari ad almeno il 40% del fatturato medio realizzato negli ultimi due o tre anni ed erogazioni fondi per la disponibilità immediata relativa alle spese per la ripartenza, con somme previste per progetti di rilancio delle imprese.
Infine, l’anticipazione dei certificati di pagamento per i lavori, sia di enti pubblici sia di privati, senza pagamento degli interessi che verrebbero sostenuti dallo Stato.
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