Articolo
Testo articolo principale

Coronavirus, si pensa che gli impianti di climatizzazione possano avere ruolo nel propagarsi dell’epidemia: in una stanza chiusa, con un sistema di climatizzazione centralizzato, è sempre la stessa aria che gira all’interno della struttura, ipoteticamente facendo circolare anche le goccioline corporee che un infetto potrebbe potenzialmente generare parlando, tossendo o starnutendo.

Leggi anche: Coronavirus, le zanzare possono trasmetterlo?

Coronavirus e aria condizionata: quali sono i rischi

L’ingegnere e tecnico Leopoldo Baldini, in un’intervista rilasciata a Tpi, ha spiegato che alcuni impianti di areazione, oltre a captare aria dall’esterno, utilizzano una significativa percentuale di aria interna e la mettono in circolo a ciclo continuo tra i vari ambienti. Quindi sì, il rischio che le goccioline infette siano captate dal sistema e fatte girare nei locali serviti dallo stesso impianto d’aria esiste ma, ad essere pericolosa non sarebbe l’aria condizionata in sé, bensì i sistemi meccanici di ricircolo.

In realtà, l’Istituto Superiore di Sanità aveva già emesso una circolare il 23 marzo, nella quale si disponeva lo spegnimento dei sistemi di ricircolo dell’aria in ambienti di lavoro.

Leggi anche: Smart working e didattica a distanza, è sempre possibile? 

TAG: , , ,