Nuovo DPCM per anticipare ai comuni 4.3 miliardi di euro per far respirare le casse comunali e l’erogazione di 400 milioni per beni di prima necessità attraverso tutta la catena del volontariato.
L’annuncio in diretta da Palazzo Chigi il Premier Giuseppe Conte: “Già dalla prossima settimana ci auguriamo che i sindaci siano nella condizione di erogare concretamente i buoni spesa o consegnare i beni primari alle persone bisognose. Siamo tutti sulla stessa barca, dobbiamo aiutare chi ora è in maggiore difficoltà. Deve nascere questa catena di solidarietà”.
Una misura di pronto intervento, l’ha definita il Premier. “La somma sarà distribuita secondo dei criteri concordati con l’Anci e sarà fondamentale coinvolgere i servizi sociali e l’intera catena del terzo settore. Questa macchina organizzativa dimostrerà un’efficacia organizzativa incredibile. Non vogliamo tassare la solidarietà. Chiediamo alla grande distribuzione di applicare un 5% di sconto per chi acquista con questi buoni spesa”.
Nuovo DPCM, buoni spesa e consegna diretta
“Con questo provvedimento rendiamo immediatamente disponibili delle risorse per i Comuni affinché siano aiutate concretamente le persone che più hanno bisogno”, ha spiegato il Ministro Gualtieri. “Anticipiamo i 4,3 miliardi ai Comuni per far respirare le loro casse e aggiungiamo 400 milioni per fornire generi alimentari ai cittadini in difficoltà attraverso la distribuzione diretta o l’erogazione di buoni spesa”.
Intervenuto anche il presidente Anci Paolo Decaro: “A noi sindaci arrivano centinaia di richiesta da parte di moltissime famiglie che vivono una grande difficoltà sociale ed economica. Si tratta di un provvedimento che permetterà di dare una risposta immediata ai servizi sociali per acquistare generi alimentari e prodotti di prima necessità. Queste risorse saranno distribuite sulla base dell’indice di povertà di ciascun comune”.
Risorse economiche subito disponibili
“Stiamo lavorando alacremente affinché le misure stanziate, 25 miliardi, arrivino subito nelle tasche dei cittadini e delle imprese italiane. Non è semplice, sono 16 misure differenti e una platea di 11 milioni di persone. Stiamo facendo di tutto perché i tempi della burocrazia italiana siano azzerati. Su questo sono intransigente. Tutti dovranno beneficiare delle somme di cui hanno diritto entro il 15 aprile, se possibile anche prima. Parliamo di cassa integrazione ordinaria, in deroga e dei vari bonus e indennizzi. Le modalità saranno semplici e accelerati, anche per i congedi parentali e le imprese”, ha detto Giuseppe Conte.
“Vi chiedo di comprendere questo sforzo. La macchina dello Stato richiede delle procedure complesse, stiamo facendo l’impossibile per azzerarli”.
Conte e la posizione dell’Unione Europea
“L’Europa deve dimostrare di essere all’altezza di questa chiamata con la storia. Soprattutto con un’emergenza così inaudita. Non c’è uno Stato membro che è esente da questo shock, si tratta allora di dimostrarsi adeguati o no a questa emergenza. L’Italia si sta dimostrando completamente consapevole dello sforzo che la storia ci chiama a operare. Non passerò alla storia come colui che non si è responsabile di quanto andava fatto, mi batterò fino all’ultimo grammo di energia per ottenere una risposta europea forte e vigorosa”, ha detto Conte rispondendo a un giornalista del Corriere della Sera in merito alle rimostranze della Germania su un intervento forte da parte dell’Unione Europea.
La chiusura totale: verso la proroga?
“All’inizio della prossima settimana saremo a lavoro con il comitato scientifico e valuteremo insieme cosa fare. Abbiamo già anticipato che sicuramente la sospensione delle attività didattiche proseguirà. Non c’è una prospettiva di tornare a un’attività didattica ordinaria”, ha detto Conte.
“Per quanto riguarda la sospensione delle attività produttive, è ancora troppo presto. Quello che dev’essere a tutti chiaro è che il governo ha adottato questa misura con la massima consapevolezza che la scelta è molto onerosa, ma l’obiettivo prioritario rimane sempre la salute dei cittadini”.