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Valle Castellana: il Comune rimane in Abruzzo, dopo lo svolgimento del Referendum per l’eventuale annessione alle Marche. E’, infatti, mancato il “quorum” del 50% più uno degli aventi diritto al voto, necessario per la validità della consultazione referendaria (si è recato alle urne solamente il 25% degli aventi diritto, pari a 273 votanti su 1.066 totali).

Valle Castellana: manca il quorum per il Referendum, il Comune rimane in Abruzzo

Il Comune di Valle Castellana, dunque, continuerà a far parte della Regione Abruzzo: il Referendum per l’annessione alle Marche si è tradotto in un “nulla di fatto”. E’ probabile che, sul Referendum di Valle Castellana, abbiano inciso l’emergenza Coronavirus e le stringenti misure per il contenimento del contagio, emanate in questi giorni dal Governo.

Si è respirata un’atmosfera surreale, nei due seggi del Comune: le precauzioni per la salute, infatti, sono state messe in atto nelle sezioni elettorali. Gli scrutatori erano dotati di mascherine e guanti di lattice, le cabine elettorali sono state disinfettate periodicamente. Anche il sindaco di Valle Castellana, Camillo D’Angelo (nella foto), al momento della votazione, aveva una mascherina sul volto. 

Nei giorni che hanno preceduto la consultazione, si era parlato anche di un rinvio, come avvenuto per il Referendum nazionale sul taglio dei parlamentari: la discussione ha riguardato l’opportunità, o meno, di sospendere le votazioni referendarie, alla luce dell’emergenza Coronavirus. Tuttavia, poi si è deciso di fare diversamente, battendo un piccolo “record” a livello nazionale: Valle Castellana è stato l’unico Comune in Italia a recarsi alle urne, nel difficile periodo di epidemia, contro la quale il mondo sta combattendo. Un’emergenza mondiale, appunto, che pare aver inciso sull’esito del Referendum.

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