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Coronavirus Marche, dopo l’ordinanza restrittiva emessa da Ceriscioli il comparto turistico nostrano sta vivendo una situazione di disagio. A trovarsi in difficoltà sono soprattutto le imprese del turismo, le strutture ricettive, balneari e della ristorazione: dall’estero piovono disdette e mancate prenotazioni per un settore che conta 6.950 esercizi ricettivi e 346 agenzie di viaggio.

Per Otello Gregorini, segretario della Cna Marche, le Marche stanno facendo tutto quello che serve per evitare il diffondersi del virus nella nostra regione, che ad oggi non presenta un focolaio endogeno ma solo un caso importato dalla Lombardia. Per ripartire va affrontata l’emergenza con serenità, adottando le precauzioni necessarie, senza enfatizzare la situazione”.

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 Coronavirus Marche, le modalità di sostegno alle imprese

La Cna Marche chiede l’approvazione di misure efficaci per contenere i danni diretti e indiretti che stanno subendo le imprese a seguito dei provvedimenti assunti dal Governo e dell’ordinanza della Regione Marche, finalizzati a contenere i contagi, che stanno provocando una brusca frenata del sistema produttivo marchigiano, “danni immediati che si protrarranno anche nei prossimi mesi, a causa della cancellazione di ordinativi e degli eventi fieristici”.

Secondo la Cna regionale è prioritario sostenere il comparto turistico e risarcire le imprese la cui attività dovesse essere sospesa per effetto di leggi e ordinanze, lasciandolo loro liquidità con la sospensione di pagamenti contributivi, imposte e tasse per tutte le regioni interessate da provvedimenti restrittivi, comprese le Marche. In più, per la Cna, serve una moratoria per il pagamento delle rate dei mutui e va potenziato il Fondo di Garanzia per le piccole e medie imprese

“Soprattutto”, sostiene il segretario Cna Marche Otello Gregorini: “non bisogna cedere a un panico immotivato e generalizzato. Le Marche stanno facendo tutto quello che serve per evitare il diffondersi del virus nella nostra regione, che ad oggi non presenta un focolaio endogeno ma solo un caso importato dalla Lombardia. Per ripartire va affrontata l’emergenza con serenità, adottando le precauzioni necessarie, senza enfatizzare la situazione”

Coronavirus Marche, le tendenze del turismo

Nelle Marche il comparto del turismo conta 6.950 esercizi ricettivi e 346 agenzie di viaggio, che rischiano una grave crisi, specie se l’emergenza Coronavirus dovesse prolungarsi per i prossimi mesi.

“I problemi più seri – sottolinea la Cna – si stanno verificando per le strutture ricettive e le attività turistiche e della ristorazione marchigiana. Stanno arrivando moltissime disdette dai Paesi esteri e dalle altre regioni e ci aspettiamo una forte contrazione delle prenotazioni nelle prossime settimane, che incideranno pesantemente nel periodo delle ferie pasquali e nella prossima stagione turistica estiva. Danni pesanti per le imprese balneari, e per quelle delle aree montane e delle città d’arte.  Servono interventi urgenti per un settore che nelle Marche, considerando solo i servizi di alloggio e ristorazione, incide per il 3,5% del Pil regionale, con un giro d’affari di 1,3 miliardi di euro“.

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