Sanremo 2020: è in corso la 70^ edizione del Festival della Canzone Italiana, in onda su Rai1 dal 4 all’8 febbraio 2020. La gara canora, che si svolge al Teatro Ariston di Sanremo, viene condotta, per la prima volta, da Amadeus, in veste di presentatore e direttore artistico.
Diversi artisti marchigiani di talento partecipano al Festival di Sanremo 2020: sono presenti in veste di cantanti, autori e direttori d’orchestra.
Sanremo 2020: tutti i talenti marchigiani presenti alla 70^ edizione del Festival
L’ascolano Dario “Dardust” Faini ha firmato tre brani presenti in gara. Su Instagram, Faini ha pubblicato alcuni video girati a Sanremo, in compagnia di Elodie e Rancore, che sono in gara tra i Big: infatti, ha firmato “Eden” per il rapper e “Andromeda” per la cantante. Ma Dario Faini ha anche composto la canzone “Tsunami” per il gruppo Eugenio in Via di Gioia, che ha gareggiato tra le Nuove Proposte. “L’Eden non c’è più – ha dichiarato Faini – ma noi ci siamo stati, trovando nuove parole e nuovi suoni. Orgoglioso di questa nuova collaborazione con Rancore”. Faini, inoltre, è salito anche sul palcoscenico, nella serata delle “cover” di giovedì, per suonare le tastiere e reinterpretare il brano “Luce (Tramonti a Nord Est)” di Elisa, al fianco dello stesso Rancore e de La Rappresentante di Lista. Per l’autore, si è trattato di un ritorno a Sanremo; lo scorso anno, aveva diretto l’orchestra in due brani: la canzone vincitrice, “Soldi” di Mahmood (di cui era stato anche co-autore) e del brano degli Ex Otago, “Una canzone d’amore“.
Il cantautore urbinate Raphael Gualazzi è tornato sul palco dell’Ariston di Sanremo, con il brano “Carioca”. Un brano sperimentale, con elementi esotici e una fusione di generi (dal jazz alla samba), in una “montagna russa musicale”, nella quale si passa dal dolore per un amore perduto, alla possibilità di una nuova primavera. In precedenza, Gualazzi aveva vinto “Sanremo Giovani” nel 2011, ma si era anche classificato secondo due volte (sia al Festival del 2014, in coppia con The Bloody Beetroots nella categoria Big; sia all’Eurovision Song Contest 2014).
La musicista fermana Sylvia Catasta partecipa al 70° Festival di Sanremo, in qualità di direttrice d’orchestra del brano cantato da Elodie, che è una canzone firmata da Mahmood (vincitore di Sanremo 2019) e da altro musicista marchigiano, appunto l’ascolano Dario “Dardust” Faini.
Beatrice Antolini, polistrumentista di Macerata, direttrice di orchestra del brano di Achille Lauro “Me ne frego”. La musicista Antolini, dopo aver iniziato a suonare il pianoforte a tre anni, in seguito ha studiato al Conservatorio e ha partecipato a concorsi di musica classica. Poi è avvenuto il passaggio alla musica rock e punk, suonando in una tribute band dedicata ai Joy Division.
Piero Romitelli, nato a Civitanova Marche e residente a Trodica di Morrovalle, è invece co-autore di altri due brani: “Il sole ad est” di Alberto Urso, vincitore dell’ultima edizione di “Amici”; ma anche la canzone “8 marzo” cantata da Tecla Insolia, che si è classificata al secondo posto tra le Nuove Proposte (Tecla è la giovanissima cantante che ha già vinto “Sanremo Young”, il talent show di Rai1). Nel 2019, Romitelli era stato co-autore del brano interpretato da Loredana Bertè “Cosa ti aspetti da me“, insieme a Gaetano Curreri e Gerardo Pulli; ma anche del brano “Musica che resta” cantato da Il Volo, pensato insieme a Emilio Munda e Antonello Carozza e supervisionato da Gianna Nannini.
Nella serata delle “cover”, che si è svolta giovedì scorso, è salita sul palco la cantautrice pesarese Maria Antonietta, che ha accompagnato (insieme a Francesca Michielin) la cantante Levante, nell’inedita versione femminile di “Si può dare di più” (brano vincitore del 1987, cantato da Umberto Tozzi, Gianni Morandi ed Enrico Ruggeri). “Quando Levante mi ha invitata – ha affermato M.Antonietta – ho pensato che fosse una proposta così pazza, che non avrei mai potuto rifiutare. È molto emozionante aver potuto condividere, con altre due ragazze, uno spazio del genere; capita così di rado, e mi sono sentita orgogliosa di farlo”.
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