Soprintendenza Marche Sud, la sede della Soprintendenza Archeologica Belle Arti e Paesaggio per le Province di Fermo, Ascoli Piceno e Macerata sarà Palazzo Panichi a Piazza Arringo, struttura che attualmente ospita il Museo Archeologico Statale, anche se i comuni di Fermo e Macerata avranno un proprio sportello.
“Il nostro territorio quando è unito vince e valorizza le sue eccellenze. Questo risultato è il frutto di un lavoro congiunto e di squadra tra amministrazione, sindaci, associazioni e tutto il mondo della cultura, al di là delle appartenenze politiche, da mettere da parte nell’agire insieme per far rinascere il territorio, specie a seguito del sisma. Adesso bisogna mettersi al lavoro per costruire una valida proposta culturale, pensando che la cultura stessa possa rappresentare un’opportunità economica e di sviluppo di possibilità lavorative”, ha dichiarato il sindaco Marco Fioravanti, rivolgendo un appello anche ai primi cittadini di Macerata e di Fermo: “la nostra non è una battaglia, non serve chiusura ma apertura, Ascoli ha il dovere di collaborare e cooperare con tutto il territorio. Il suo è un ruolo di responsabilità, gli scontri territoriali e i campanilismi sono inutili”.
Alla presentazione hanno partecipato anche l’assessore alla cultura Donatella Ferretti, il vicepresidente della Regione Marche Anna Casini e i tre deputati del territorio (Roberto Cataldi del Movimento Cinque Stelle, Rachele Silvestri del Gruppo Misto e Giorgia Latini della Lega).
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Soprintendenza Marche Sud, gli interventi delle autorità
Durante la conferenza di presentazione, sono intervenuti i tre Onorevoli del territorio. “Si tratta di una giornata importantissima e dobbiamo essere fieri, come ascolani, del lavoro corale che è stato effettuato, occasione di rinascita e punto di partenza”, ha spiegato Giorgia Latini; della stessa opinione gli onorevoli Silvestri e Cataldi: “La Soprintendenza è una struttura fondamentale su cui basare la rinascita del territorio anche in chiave turistica, ottenuta grazie alla collaborazione di tutti e alla grande professionalità del ministro Franceschini, che ha basato la sua scelta su criteri oggettivi”, ha spiegato il deputato del Gruppo Misto Rachele Silvestri, mentre Roberto Cataldi ha proseguito: “la cultura e l’arte devono essere il motore della valorizzazione turistica del territorio, bisogna stilare un programma e creare un brand che unisca”.
Anche la Casini ha sottolineato il valore degli sforzi compiuti per ottenere l’ambito riconoscimento, parlando di una “azione corale”: “avere in casa la Soprintendenza significherà anche avere migliori opportunità di investimento in zone paesaggisticamente eccezionali. Abbiamo, nella provincia ascolana, un gran numero di siti Natura 2000 che comprendono SIC e ZPS, più una riserva naturale e due parchi nazionali, senza contare l’immenso patrimonio artistico-culturale, tra cui uno stupendo percorso del travertino perfettamente in armonia con le aree naturali circostanti”; per quel che riguarda la scelta di Ascoli a discapito delle altre due province delle Marche Meridionali, la Casini stessa ha ribadito come la presenza della Soprintendenza sia un’opportunità per il territorio tutto, da gestire nel rispetto e nella valorizzazione anche del fermano e del maceratese.
Soddisfatta del risultato l’assessore alla Cultura Ferretti: “Quella dell’assegnazione della sede della Soprintendenza è una vittoria importante e un momento di svolta per Ascoli e per il territorio tutto, che ha segnato anche il superamento delle divisioni e dei particolarismi in un’incredibile unità d’intenti che può aprire alla preparazione di un futuro migliore, ricco di opportunità”. La Ferretti ha, poi, spiegato le principali motivazioni che hanno concorso all’elezione di Ascoli: l’esistenza di una struttura statale che possa ospitare fisicamente la sede amministrativa della Soprintendenza, la presenza del Forte Militare già impiegato come deposito di beni, la posizione baricentrica nei confronti delle aree del cratere sismico e la distanza da Ancona; soprattutto, poi “un patrimonio culturale ricco e millenario, folto di caratteristiche quasi uniche”.
Soprintendenza Marche Sud, l’opinione dei sindaci
I sindaci intervenuti hanno sottolineato l’importanza di questa occasione e la stringente necessità di pensare la Soprintendenza non come legata solamente ad Ascoli ma a tutto il territorio, specie in questa fase delicata della ricostruzione post sisma: “è importante parlare in termini di territorio: avere rapporti quotidiani con questo organo soprattutto per garantire una ricostruzione qualitativamente alta e che rispetti i vincoli culturali e paesaggistici”, ha spiegato il sindaco di Acquasanta Sante Stangoni.
“A livello paesaggistico sono molte le aree da valorizzare, tra cui la Riserva Naturale Sentina, unica zona umida atta allo stazionamento degli uccelli migratori dalla Puglia alla Romagna. Gli abitanti della provincia sono circa 200 mila in tutto, il corrispondente di una grande città, per questo è stringente la necessità di ragionare in termini di territorio”, ha ribadito Andrea Traini, assessore al Bilancio del Comune di San Benedetto del Tronto.
A seguire, l’opinione del presidente del Bim Tronto, Luigi Contisciani, che ha sottolineato come lo slogan della manifestazione Mete Picene, “un territorio che parla una sola lingua” già incarna a pieno il processo di brandizzazione che ci si auspica per il territorio, sperando che questa iniziativa pionieristica possa servire da “volano per i tavoli tecnici di discussione”.
Infine, il sindaco di Montedinove Antonio Del Duca ha espresso una criticità: “è sempre difficile portare i funzionari nei Sibillini, ci auspichiamo che adesso la situazione possa migliorare creando una rete che valorizzi anche i territori periferici”, così come il sindaco di Carassai Gianfilippo Michetti: “noi abbiamo in territorio comunale un importante e antichissimo castello sul quale non possiamo intervenire perché proprietà del comune di Fermo, è quindi da anni abbandonato a se stesso. Ci auspichiamo che, in seguito alla bella notizia, la situazione possa essere sbloccata”.
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