Decreto sisma, Augusto Curti condanna il testo che dovrebbe uscire dal Senato: “Con il nuovo decreto sisma non si va da nessuna parte, pronti alla protesta. La Lega sul sisma è stata totalmente indifferente”.
“Vivere nelle zone colpite dal sisma è l’unico modo per riuscire a capire quanto l’indifferenza di qualcuno fa male ai nostri territori e alle persone che ci vivono. Insieme a tanti sindaci e tanti cittadini auspichiamo che al Senato vengano date risposte concrete per la ricostruzione, diversamente non resterà che la protesta nelle piazze della capitale”, afferma amareggiato Curti.
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Decreto sisma: la mancata ricostruzione
“Con il nuovo decreto sisma non si va da nessuna parte” è quanto denuncia Augusto Curti, sindaco di Force.
Nel testo approvato alla Camera dei deputati, sebbene si dia attenzione al ripristino del tessuto socio-economico nei paesi colpiti dal sisma, non sono contenute le misure necessarie ad affrontare un significativa accelerazione della ricostruzione privata e pubblica. Curti spiega che ciò che chiedono i sindaci e la regione Marche da oltre due anni sono essenzialmente tre, ovvero l’accelerazione della ricostruzione pubblica, di quella privata e la deroga per il personale impiegato negli uffici sisma. Questi temi non sarebbero affrontati dal decreto sisma, che, come ha già sottolineato il presidente della Regione Ceriscioli, si ostina a voler affrontare una situazione straordinaria con norme ordinarie.
Curti, le responsabilità della politica
Curti non risparmia l’attacco ad alcuni rappresentanti della Lega: “la Lega nella vicenda del sisma purtroppo la ricordiamo solo per le felpe di Salvini, per l’assoluta indifferenza nei confronti dei veri problemi delle persone, per le vicende accadute a Visso e non ultimo, come riferito dalla stampa, per le consulenze affidate dal commissario pagate quattro volte tanto quanto percepito da un sindaco”.
L’attacco prosegue, poi, verso il precedente governo, colpevole di aver abbandonato totalmente i terremotati per Curti e, se al Senato non verranno apportate modifiche al testo uscito alla Camera, “sarà la seconda volta che il Presidente Conte illude i terremotati senza dare risposte concrete”.
L’attacco del sindaco di Force non risparmia il premier Conte: “Se il testo che uscirà dal Senato dovesse essere uguale a quello già approvato alla Camera dei deputati sarebbe la conferma che l’ultima visita del Presidente del Consiglio Conte a Castelsantangelo sul Nera non era altro che l’ennesima passerella che in tanti hanno fatto in questi anni”; Curti spiega che, proprio in quell’occasione, Conte giustificò il fatto di non aver nominato un sottosegretario al sisma sostenendo di volersi assumere in prima persona la responsabilità della ricostruzione: “oggi è a lui che insieme a tanti cittadini chiediamo l’onere e l’onore della scelta”.
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