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Trasporti Ascoli Piceno, emergenza segnalata dalla Cna Picena al Prefetto di Ascoli, che si è impegnato a convocare una riunione con i soggetti istituzionali del territorio interessati al problema della crisi imprenditoriale e alla viabilità.

Dai dati raccolti dalla Cna sull’auto-trasporto piceno, in 10 anni si è perso il 20% delle aziende, quasi la metà dei veicoli ha più di 15 anni di immatricolazione e solo meno del 10% risultano Euro 6 (la categoria meno inquinante).

Trasporti Ascoli Piceno, i dati

Il Prefetto di Ascoli Piceno si è impegnato a convocare i soggetti istituzionali, territoriali e di categoria interessati alla problematica dei trasporti: è stato questo il risultato ottenuto dalla Cna di Ascoli e dalle altre associazioni di rappresentanza per l’autotrasporto, preoccupate per la situazione del settore automobilistico, stretto dalla morsa della crisi decennale .

Dal centro studi della Cna regionale è emerso che dal 2009 al 2019 il Piceno ha perso 132 imprese operanti nel trasporto: erano 665 10 anni fa, oggi sono 533.

I problemi del Piceno non riguardano solo la chiusura delle aziende, ma anche l’età di immatricolazione dei mezzi, ulteriore prova della difficoltà che il comparto nella sua interezza sta incontrando: quasi il 43% dei mezzi di trasporto dell’area ha un’età compresa tra 10 e 20 anni, il 28% addirittura supera i 30; solo poco più di un quarto ha meno di 10 o 5 anni di vita. 

Il discorso sull’impatto ambientale è simile: i veicoli più inquinanti, da Euro Zero a Euro Due, sono quasi il 40% di tutti i mezzi di trasporto del Piceno. Solo poco più dell’8% può essere classificato nella nuova categoria Euro Sei.

“Problemi che si assommano a problemi e che rischiano ulteriori delocalizzazioni delle imprese superstiti. Problemi come quelli, A 14 a parte, della bretella Ascoli-Mare da mesi perennemente con lavori in corso. E via, andando verso la zona montana, con le problematiche ancora esistenti per raggiungere dal Piceno l’Umbria e il Lazio”, ha commentato Luigi Passaretti, presidente della Cna di Ascoli.

Svecchiamento trasporti, gli incentivi previsti dal Decreto

Sul fronte dello svecchiamento del parco mezzi, la Cna segnala che sulla Gazzetta Ufficiale n° 250 del 24 ottobre 2019 è pubblicato il Decreto che stabilisce le modalità di erogazione degli incentivi per l’acquisto di veicoli industriali a basso impatto ambientale e delle unità di carico intermodali.

Il Decreto elenca gli acquisti finanziabili:

  • Veicoli industriali nuovi con alimentazione a gas naturale compresso, ibrida diesel-elettrica e completamente elettrica con massa complessiva superiore a 3,5 tonnellate e fino a 7 tonnellate e veicoli a trazione elettrica superiori a 7 tonnellate (che ricevono 4000 euro per il Cng e l’ibrido e 10mila euro per ogni elettrico da 3,5 a 7 tonnellate e 20mila euro per ogni elettrico superiore a 7 tonnellate)
  • Veicoli industriali nuovi alimentati a gas naturale compresso o liquefatto e con sistema ibrido diesel-elettrico con massa complessiva superiore a 7 tonnellate e fino a 16 tonnellate (che ricevono 8000 euro a veicolo) e superiori a 16 tonnellate (che ricevono 20mila euro a veicolo)
  • Dispositivi che convertono l’alimentazione da termica a elettrica nei veicoli con massa complessiva di 3,5 tonnellate (che ricevono un contributo pari al 40% dei costi, con un massimo di mille euro per veicolo)
  • Veicoli industriali diesel con motore Euro VI e massa complessiva superiore a 7 tonnellate, ma solo a fronte della rottamazione di un veicolo con massa complessiva pari o superiore a 11,5 tonnellate (con un contributo di 5000 euro per l’acquisto di veicolo da 7 a 16 tonnellate e di 12mila euro per l’acquisto di veicolo oltre 16 tonnellate)
  • Veicoli commerciali con motore Euro 6D-temp con massa complessiva pari o superiore a 3,5 tonnellate e inferiore a 7 tonnellate (con un contributo di 2000 euro per veicolo)
  • Rimorchi e semirimorchi nuovi per il trasporto combinato strada-rotaia che rispondono alla normativa UIC 596-5 e per il combinato strada-mare con ganci nave che rispondono alla normativa Imo purché abbiano un dispositivo innovativo elencato in un allegato al Decreto (con un contributo del 10% del costo per le medie imprese, del 20% per le piccole imprese, con un massimo di 5000 euro per unità, e di 1500 euro per le grandi imprese)
  • Rimorchi, semirimorchi ed equipaggiamenti per veicoli con massa superiore a 7 tonnellate adibiti al trasporto a temperatura controllata secondo le norme Atp e conformi allo Stage V, oppure sostituzione in queste unità di equipaggiamenti conformi a Stage V (con un contributo del 10% del costo per le medie imprese, del 20% per le piccole imprese, con un massimo di 5000 euro per unità, e di 1500 euro per le grandi imprese)
  • Gruppi di otto casse mobili e un rimorchio o semirimorchio per trasportarle (con un contributo di 8500 euro per ogni insieme).
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