Articolo
Testo articolo principale

Nuovo Decreto Terremoto, il Governo ha votato nella giornata del 21 ottobre un decreto legge che prevede misure volte a migliorare la situazione nelle quattro regioni più pesantemente colpite dal sisma del 2016 (Marche, Lazio, Umbria, Abruzzo).

Il decreto prevede l’estensione dello stato di emergenza per oltre un anno, fino al 31 dicembre 2020, iter più veloci per la ricostruzione e la messa in sicurezza degli edifici distrutti e lesionati, nuovi e celeri interventi per la rimozione delle macerie e l’estensione ai comuni del cratere degli incentivi previsti da Resto al Sud, destinati agli under 46 che vogliono aprire un’impresa.

Nuovo Decreto Terremoto, gli interventi edilizi

Il nuovo decreto legge fissa punti ben precisi per la ricostruzione, con particolare attenzione agli immobili privati e al ripristino del tessuto imprenditoriale, a oggi in forte crisi.

Il provvedimento prevede l’estensione dello stato di emergenza fino al 31 dicembre 2020, con erogazione, nel 2019, di 380 milioni, da attingere dal Fondo per le emergenze nazionali previsto nell’ambito del codice della Protezione Civile, e di altri 345 milioni per il 2020 provenienti dalla contabilità speciale intestata al Commissario straordinario.

Altra priorità sarà data alla ricostruzione degli edifici scolastici, che dovranno essere ripristinati nei centri storici dei paesi qualora l’immobile lesionato – o crollato – si trovi lì, per far sì che anche il tessuto sociale dei vari centri urbani torni a vivere. Vantaggi, tuttavia, ci saranno anche per i privati: sono promessi iter di ricostruzione più snelli e veloci, grazie all’intervento degli Uffici Speciali per la ricostruzione, con il compito di controllare che l’ambiente, dal punto di vista culturale e naturale, venga salvaguardato.

Il decreto mette mano anche al problema della rimozione delle macere: entro il 31 dicembre 2019 le Regioni dovranno aggiornare i siti di stoccaggio temporaneo e, in mancanza di intesa, autorizza il Commissario straordinario ad agire a procedere secondo la normativa vigente.

Nuovo Decreto Terremoto, le novità per le imprese: arriva Resto al Sud

Il dl, per quel che riguarda le imprese, prevede l’estensione ai comuni del cratere della misura Resto al Sud, pensata inizialmente per le aree del Mezzogiorno, le cui risorse vengono aumentate di 20 milioni, con interventi a favore degli imprenditori under 46 che prevedono incentivi, 35% a fondo perduto e 65% con prestito bancario agevolato. Misura, insomma, volta a favorire gli investimenti di pubblici e privati nel Cratere, per agevolare la rinascita dell’imprenditoria locale ed invogliare le imprese di altre regioni a convogliare le attività produttive verso queste zone.

Altra importante novità riguarda la cosiddetta busta paga pesante: i contributi sospesi dalla data del sisma ad oggi dovranno essere restituiti allo stato, a partire da gennaio 2020, in misura del 50% rispetto a quelli previsti, con possibilità di rateizzazione decennale.

In più, vengono prorogati i termini per il pagamento delle rate dei mutui concessi dalla Cassa Depositi e Prestiti ai Comuni, già previsti per il bienni 2016/2017 ed ora estesi fino al 2020; le imprese agricole del cratere, infine, potranno attingere in totale a 4 milioni, 2 per il 2019 e 2 per il 2020, attinti dal Fondo per lo Sviluppo e Coesione.

Nuovo Decreto Terremoto, l’opinione di Ceriscioli

Il Presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli si è recato a Roma per incontrare il Presidente del Consiglio Conte.

“Rispetto al testo iniziale che ci è stato proposto c’è qualche novità positiva. Una riguarda la busta paga pesante: non solo si allungano i tempi per la restituzione, ma la restituzione non è più al 100% ma sarà del 40-50%. Per i cittadini che hanno usufruito di questa misura, sicuramente un’ottima notizia”, ha commentato Ceriscioli. La seconda buona notizia, secondo il presidente, “è per i professionisti perché il decreto semplifica l’anticipazione. Viene dato un anticipo importante, si parla del 50% di quella che sarà la parcella. Per i professionisti significa poter rientrare dagli investimenti fatti e poter lavorare ancora più efficacemente sulla ricostruzione”. Un terzo punto positivo, infine, riguarderebbe gli incentivi per le nuove imprese che permetteranno un rinnovato slancio economico dentro l’area da ricostruire.

Non risolti col decreto sisma, invece, secondo il Presidente della Regione, le questioni che riguardano la ricostruzione pubblica, poiché restano fuori dal decreto punti importanti, tra cui la questione del personale che già sta lavorando alla ricostruzione nei Comuni: si tratta di personale a tempo determinato, “al quale crediamo vada riconosciuta una proroga contrattuale, perché non possiamo perdere quelli che abbiamo già formato e stanno lavorando da due anni”. Ultima nota dolente: non viene contemplata l’apertura di un tavolo per lo sviluppo.

“Dal Governo abbiamo avuto rassicurazioni che la riconversione amplierà la portata del provvedimento. Questa per noi sarà una questione di fondamentale importanza”, ha concluso Ceriscioli.

TAG: , , , ,