Post sisma, secondo i dati della Cna Costruzioni Marche occorrono aiuti concreti alle difficoltà delle imprese edili che lavorano alla ricostruzione e un velocizzazione dei tempi burocratici: delle 7.488 domande presentate ne sono state esaminate 2.986 per un totale di 472 milioni di euro di contributi erogati (meno del 40%). Le altre 4.502 ancora devono essere esaminate.
Post sisma, i numeri
A tre anni dal sisma del 2016, sono solo 7.488 i marchigiani proprietari di abitazioni che hanno presentato domanda per sistemare la propria casa lesionata; una piccola percentuale insomma, se si tiene conto che ad aver subito danni sono stati oltre 40 mila edifici.
“Di questo passo serviranno altri venti anni prima di aver rimesso in piedi tutte le strutture lesionate. Nel frattempo l’area del cratere sarà stata abbandonata ai residenti, con pesantissime conseguenze sociali ed economiche sull’intero territorio colpito dal sisma, anche perché delle 7.488 domande presentate, ne sono state approvate appena 2.986 per un totale di 472 milioni di euro di contributi erogati, meno del 40%” ha commentato Marco Rossi presidente di Cna Costruzioni Marche.
Cna Costruzioni Marche, le possibili soluzioni
Per Cna la situazione è critica: bisogna che venga invertita la tendenza, perché gli abitanti dell’entroterra marchigiano, frenati dalla burocrazia ed incerti sul loro futuro, non presentano nemmeno le domande per la ricostruzione e le imprese edili sono in difficoltà.
Altro problema è quello dei pagamenti alle imprese impegnate nei lavori di ricostruzione, anche loro fortemente sfiduciate: non hanno liquidità e quindi potrebbero fermarsi senza aver ultimato il lavoro, rallentando ulteriormente le procedure; vengono, infatti, pagati anche mesi dopo aver terminato i lavori e non possono richiedere anticipi perché la fideiussone prevista è, di fatto, impossibile.
“Innanzi tutto occorre rafforzare gli Uffici Ricostruzione con nuove assunzioni che non siano precarie. Infatti gli uffici faticano a smaltire le pratiche già così, figuriamoci se dovessero presentare domanda tutti i 40 mila marchigiani aventi diritto al contributo per la ricostruzione.
Otre al rafforzamento degli uffici, chiediamo al Governo di accogliere le richieste presentate dalle Regioni Marche e Umbria al precedente esecutivo, per quanto riguarda la sanatoria per i piccoli abusi, la riduzione dei vincoli per i progettisti, piccoli appalti più rapidi. Vanno snellite le procedure per gli appalti pubblici del terremoto, che vanno affidati dagli enti locali in deroga al Codice Appalti. C’è anche un serio problema per i subappalti nei lavori privati.
La legge impone di indicare le imprese subappaltanti in sede di presentazione del progetto, ma queste ultime potrebbero non essere più disponibili quando cominciano i lavori. Vincolo che è stato eliminato dal Decreto sblocca cantieri ma sussiste nella ricostruzione; serve una modifica alla norma che ne prenda atto, eliminandolo” ha spiegato Marco Bilei, Responsabile CNA Costruzioni Marche.