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Caritas Marche, il 29 settembre si è celebrata la Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato e, ad Ancona, sono stati presentati i dati raccolti nei dossier riguardanti l’immigrazione nella regione marchigiana: se nel 2008 gli immigrati che si rivolgevano per supporto ai centri di ascolto delle Caritas erano circa l’80% del totale, oggi il valore si attesta attorno al 59%.

Le interpretazioni di questo dato possono essere molteplici: diminuzione di cittadini stranieri residenti nelle Marche, peggioramento generale delle condizioni degli italiani oppure maggiore integrazione dei cittadini stranieri.

Caritas Marche, le condizioni dei rifugiati

Il dossier riporta i dati del 2017, del 2018 e del primo quadrimestre del 2019, evidenziando il numero di cittadini non italiani che si sono rivolti, per svariati motivi, ai centri di ascolto. Nel primo quadrimestre del 2019, la nazione che più ha usufruito di questo servizio è il Marocco, seguito da Nigeria, Tunisia e Romania; uomini e donne sono egualmente ripartiti, e la media degli anni di chi si rivolge ai Centri di Ascolto è di 46, 7 anni. Solo il 5,3% aveva il permesso di soggiorno scaduto o ne era privo.

Più del 60% degli stranieri incontrati vive in una casa in affitto con la propria famiglia (e il 55% con regolare contratto locativo registrato presso privati e una media di 2,6 individui per nucleo familiare). Prevedibilmente, la maggior parte delle persona risulta disoccupata.

Per quel che riguarda i titoli di studio, le Caritas hanno evidenziato una certa scolarizzazione degli ospiti non italiani incontrati: più del 40% di loro ha conseguito un titolo superiore o uguale a quello della licenzia media superiore, con il 5,7% di laureati.

Più concretamente, gli interventi messi in atto nei confronti dei cittadini stranieri dalle Caritas Diocesane delle Marche fanno parte della categoria beni e servizi materiali, che comprendono soprattutto i pasti alle mense e la distribuzione di viveri e vestiario, anche se l’intervento maggiormente ripetuto è quello dell’ascolto.

Caritas Marche, la campagna #ioaccolgo

In occasione della Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato, le Caritas delle Marche hanno presentato la campagna #ioaccolgo, promossa da 46 organizzazioni sociali italiane e internazionali, che vuole dare visibilità alle esperienze di solidarietà che contraddistinguono l’Italia: dalle famiglie che ospitano stranieri che non hanno più una dimora alle associazioni che organizzano corridoi umanitari per entrare nel nostro Paese, dagli sportelli legali e dalle associazioni di giuristi che forniscono gratuitamente informazioni e assistenza ai migranti, a chi apre ambulatori in cui ricevere assistenza sanitaria gratuita, a chi coopera a livello internazionale per accompagnare le migrazioni forzate e ridurre l’insicurezza umana nei paesi di origine e transito. Centinaia di esperienze diverse che la Campagna vuole mettere in rete, perché vengano condivise e riprodotte.

“La Campagna prevede anche iniziative di mobilitazione per aprire vertenze che inducano le Istituzioni ad assumersi la responsabilità dell’accoglienza e dell’integrazione, cancellando le scelte discriminatorie e contrastando gli effetti perversi del Decreto sicurezza bis, ancora più repressivo del precedente, sia sul fronte dei salvataggi in mare che della persecuzione dei migranti, dando il via libera a intercettazioni e utilizzo di agenti sotto copertura per impedirne l’arrivo e controllarli se nel Paese”, spiega la segreteria Caritas Marche e il Comitato regionale campagna #ioaccolgo.

La campagna è anche rivolta a lanciare un appello al nuovo governo e al parlamento, raccogliendo firme, chiedendo di rivedere le politiche immigratorie, e in particolare abrogare il decreto sicurezza e di annullare gli accordi con la Libia; in più, reintrodurre la protezione umanitaria, abrogare la norma riguardante la residenza dei richiedenti asilo, ristabilire un sistema nazionale di accoglienza che promuova l’inclusione sociale di richiedenti asilo e titolari di protezione; abrogare le norme riguardanti i divieti per le navi impegnate nei salvataggi.

Nelle Marche è stato costituito un comitato regionale di cui fanno parte Cnca Marche, Caritas Marche, Forum del terzo settore, Action aid, Cgil, Uil, Cisl, Asgi, Welcome Refugees, Unione degli universitari, Acli, con lo scopo di mettere in rete e dare visibilità alle esperienze diffuse di solidarietà presenti in tutto il territorio regionale attraverso iniziative e azioni comuni. La sede del neo-comitato è in piazza delle Repubblica, 1/D Ancona, c/o gli uffici della Cooperativa Sociale Polo 9.

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