In una situazione in cui centinaia di famiglie sono ancora fuori casa e attendono la ricostruzione per rientrare nelle loro abitazioni, si sta avviando un tavolo d’intesa tra il Collegio dei Geometri e gli Ordini di Ingegneri e Architetti con il Comune di Ascoli affinché l’ufficio dell’urbanistica possa snellire le pratiche burocratiche e, per quanto in suo potere, sollecitare la ricostruzione potenziando l’ufficio.
Post sisma, i numeri sulle inagibilità
Il sisma del 2016 ha fortemente contribuito all’emigrazione di nuclei familiari verso la costa e alla spopolamento dell’entroterra; Ascoli non è stata esente da questo fenomeno.
“Dobbiamo creare squadra sulla questione della ricostruzione privata. Da parte degli ordini professionali c’è stata apertura, oltre ai contatti con l’ufficio regionale per la ricostruzione che, per i privati, deve avvenire nel minor tempo possibile. Per fare ciò, ordini e comune devono parlare lo stesso linguaggio” ha dichiarato il dirigente Ugo Galanti.
Nel Comune di Ascoli Piceno ci sono 1.813 edifici con inagibilità grave, il che significa, in potenza, la gestione di 1813 pratiche di ricostruzione pesante. Prima di procedere, va verificato che non ci siano abusi edilizi sugli edifici: in tal caso, la ricostruzione non è finanziabile se prima non si sopperisce alla situazione di abusivismo. Ad Ascoli, circa il 90% delle abitazioni ha difformità edilizie, il che significa che il lavoro si raddoppia.
Per ora, le pratiche presentate sono 371.
I proprietari di edifici con inagibilità più lieve, di categoria A e B, hanno tempo fino al 31 dicembre per presentare le domande (e ad Ascoli le inagibilità più leggere sono circa 3.500), mentre per la ricostruzione pesante non ci sono scadenze.
Post sisma, il problema delle sanatorie
Il 26 settembre alle ore 15 ci sarà un incontro operativo presso l’auditorium Montevecchi per fare il punto su varie situazioni che non accennano a sbloccarsi; in special modo, verrà affrontato il problema delle sanatorie edilizie: gli ordini si confronteranno su quali sono le tipologie di difformità e quali sono i rimedi. Purtroppo, non tutte le tipologie di abusi sono sanabili: non lo sono quando, per esempio, sono legate a situazioni di vincolo paesaggistico.
“Il terremoto è un evento speciale, e come tale va affrontato. In attesa di risposte dall’alto, il comune non vuole restare con le mani in mano”, ha concluso il vicesindaco di Ascoli Gianni Silvestri.