Ascoli Piceno, stamattina è stato approvato e firmato un nuovo Accordo Territoriale fra quattro Organizzazioni della Proprietà Edilizia (Asppi, Confedilizia, Uppi, Confabitare) e le Organizzazioni Sindacali degli Inquilini Sicet, Sunia, Uniat, Unione Inquilini.
L’accordo entrerà in vigore il prossimo 1° ottobre con validità triennale. L’Accordo è valido per tutti i comuni della Provincia di Ascoli Piceno.
Ascoli Piceno, la necessità dell’accordo territoriale
“L’accordo territoriale stipulato oggi rappresenta una grande possibilità di attirare nuovi abitanti, anche tramite progetti di edilizia popolare e sblocco delle graduatorie, e, soprattutto, di riportare ad Ascoli i vecchi residenti, costretti a trasferirsi in altre zone a causa delle molte inagibilità per il sisma; l’abbassamento delle tasse e quindi dei canoni di affitto è un vantaggio sia per i proprietari di immobili sia per gli affittuari”, ha dichiarato il sindaco di Ascoli Marco Fioravanti.
Il primo cittadino si è detto contento del nuovo accordo riguardante l’abitativo per il privato che farà in modo che case e affitti possano essere sul mercato immobiliare a prezzi agevolati e controllati, diminuendo l’altissima tassazione sugli immobili, specie dopo la migrazione verso le zone costiere seguita al terremoto di tre anni fa.
“Un altro problema importante di Ascoli è rappresentato dalla scarsa disponibilità di immobili. Per questo, l’accordo territoriale si configura non solo come un accordo economico ma anche sociale. Inoltre, a breve uscirà un bando per agevolazioni e rimborsi per gli affitti sulla base del reddito ISEE” ha proseguito Massimiliano Brugni, Assessore alle Politiche Sociali.
Gli obiettivi del nuovo accordo
Le due parti contraenti (Organizzazioni della Proprietà Edilizia e Organizzazioni Sindacali degli Inquilini) si propongono diversi obiettivi:
- l’allargamento del mercato agli immobili attualmente sfitti e l’accesso alle locazioni per i settori sociali che ne sono attualmente esclusi;
- la rimodulazione delle aliquote IMU (abbattimento del 25%) per i contratti a canone concordato;
- trasformazione di contratti in scadenza in contratti più adeguati al mercato immobiliare per combattere la morosità incolpevole, fenomeno in crescita vista la situazione di crisi esistente nel territorio piceno;
- attuazione di piani per lo sviluppo abitativo, con attenzione all’edilizia popolare;
- ricostruzione dei centri abitati terremotati per favorire lo sviluppo abitativo per i comuni del cratere e per i comuni che, pur non facendone parte, hanno subito danni consistenti.