La storia dei videogiochi ci mostra come quello videoludico sia un passato dalle radici profonde, che ha benefici innegabili che possono essere chiamati in causa quando questa passione viene denigrata o ritenuta inutile e dannosa. Non è, difatti, un comportamento insolito, quello di attaccare i videogames, bollati come un “nulla di buono”. Peccato che anche questi attacchi lascino il tempo che trovano: negli anni centinaia di studi mostrano i benefici scientifici portati dalle consolle, i loro straordinari percorsi, la loro evoluzione. Oggi come oggi, i videogames sono parte integrante ed attiva di ogni cultura nel mondo. Benefici da sempre apportati, dalla notte dei tempi.
Storia e benefici dei videogames
Dal 1947, come illustra una infografica realizzata da Gioco Digitale: Cathode-ray tube, amusement device, il primo gioco della storia che simulava lancio di missili verso un bersaglio, utilizzava 8 valvole termoelettriche. Nel 1952 fu tempo di Nimorod, computer progettato per giocare al gioco del NIM. Il primo gioco interattivo della storia però è del 1961, con l’apparizione di Spacewar!, titolo di MIT Boston, passatempo di una generazione composta da milioni di ragazzi: il gioco, in sostanza, è il primo della storia con regole fisiche, situazioni variabili e azioni in tempo reale.
Dal 1971, nella generazione post 1968, è invece rivoluzione: i futuri componenti della casa celebre di Atari coniarono il Computer Space, il primo videogioco a gettoni che il mondo abbia conosciuto. Il costo elevato e difficilmente sostenibile nella distribuzione di massa portò a numerose modifiche, sia hardware che software, e negli anni successivi fece la sua comparsa l’iconico gioco Pong. Fu il preludio per l’arrivo degli home game system, che proprio Atari iniziò a distribuire nel mondo a partire dal 1977, periodo di uscita di titoli come Pac-Man o Space Invaders. Da lì un perenne movimento e fermento di consolle: è del 1972 Odyssey, la prima vera e propria console domestica, antenata di PlayStation, formata da 6 schede con al suo interno 12 videogiochi. Nel 1972 il primo videogioco ad usare un display grafico oscilloscopio e monitor, il famoso Tennis for Two. Nel 1977 Atari presenta invece la 2600, prima consolle ad usare le cartucce: Space Invaders e Pac-Man, la cui idea all’autore fu data da una pizza senza una fetta, ottennero un successo strepitoso che è perdurato negli anni, in alcuni casi fino ai giorni nostri.
L’era moderna dei videogiochi
Nel 1982 viene lanciata il Commodore 64, al prezzo di 973.500mila lire, mentre del 1984 è Tetris, un gioco non brevettato e dunque disponibile per ogni dispositivo. Tra il 1983 e il 1987 si è consumato invece il duello tra Nintendo e Sega: il Sega Mark III uscì difatti per competere contro la Nintendo Entertainment System, dal successo clamoroso: ogni 16 NES, in Italia, corrispondevano ad 1 Sega venduta, un successo clamoroso. Sempre di casa Nintendo è invece il GameBoy, del 1989, una console da 119 milioni di vendite nel mondo. Uno schermo con quattro tonalità di grigio/verde ed in Europa con tre titoli: SuperMario Land, Alleyway e Baseball. Del 1990 è invece GameGear, una consolle dall’hardware derivato dalla Sega Mark ma dal successo basso: troppo alto il costo, bassa la durata e pochi i giochi, un avversario praticamente inesistente per Nintendo e il Gameboy. Che perse, però, terreno nel 1995, quando in Italia giunse la primissima PlayStation, destinata a cambiare le sorti del mondo videoludico. Le consolle a 64 bit, con l’innovativa introduzione dei CD-ROM, con cui aumentarono anche la pirateria streaming e la violazione del copyright. Del 1996 è invece il flop Nintendo64, nata come anti-eroica console, da opporre a PlayStation, con un sistema a cartucce per non consentire la riproduzione dei CD-Rom, fu un flop clamoroso per Nintendo e per i fan. Nel 2000 venne pubblicato The Sims, il primo simulatore di vita reale, premiato come PC game più venduto di sempre, mentre del nuovo millennio è Xbox. Nel 2004 tornano le console portatili, con la Nintendo Ds, la più venduta dopo PS2. Del 2006 è la Nintendo Wii, col primo controller senza fili. Il resto, col progresso tecnologico e innovativo, è storia dei nostri giorni, dominata dalla VR, ultimo baluardo di una storia partita ormai quasi un secolo fa.
Benefici cognitivi dei videogiochi
I benefici cognitivi dei videogiochi, quali sono? Premettendo che ogni abuso, come in tutto, è altamente sconsigliato (e sbagliato), i videogiochi hanno almeno 8 effetti benefici
- Migliorano la coordinazione (grazie all’acquisizione di cognizioni visuo-motorie);
- Migliorano le capacità di problem solving;
- Potenziano la memoria (sollecitando in particolare i processi visivi);
- Migliorano attenzione e concentrazione(imponendo di utilizzare un basso tempo di reazione ad ogni problema posto);
- Costituiscono fonte di apprendimento;
- Migliorano la reattività del cervello (tramite le sollecitazioni derivanti dai continui diversi problemi da risolvere);
- Migliorano le capacità di multitasking (alzando il livello di attenzione si aumenta la capacità di svolgere più mansioni allo stesso tempo);
- Migliorano i rapporti interpersonali.